Tronchetto, chioschi cacciati dall’albergo. Saranno trasferiti vicino al people mover

Visita della commissione consiliare del commercio per sancire l’accordo. Gli ambulanti ricostruiranno i box a loro spese

VENEZIA. Trasloco forzato per i chioschi del Tronchetto. L’accordo tra il Comune e la società privata V3 srl, firmato nel 2015 dal commissario – oggi prefetto – Vittorio Zappalorto, prevede che nell’area del commercio ambulante sorgano nuovi alberghi. Grand hotel da 196 stanze più 68 appartamenti per locazioni turistiche. Una cittadella alberghiera che il Comune ha deciso di autorizzare, ampliando anche il numero delle stanze, per sanare il debito.



Adesso si tratta di spostare le bancarelle. E dopo una lunga trattativa i 25 titolari di attività di commercio ambulante hanno raggiunto un accordo con l’amministrazione. Si sposteranno nella nuova «area mercatale» a sinistra dell’arrivo del people mover. In totale sono 20 negozi di souvenir, 4 Pubblici esercizi e una rivendita di giornali. Ieri per sancire l’accordo nell’isola ha effettuato un sopralluogo anche la commissione consiliare del commercio. Alla presenza dell’avvocato Jacopo Molina, legale degli operatori, è stato presentato il nuovo «master plan».

Con la sistemazione delle attività nella nuova area. «I miei clienti hanno accettato questa proposta, assumendosi anche l’onere di ricostruire i box, con una spesa di circa 30 mila euro a testa», dice Molina, «adesso ci attendiamo che l’intera area sia messa in ordine e che si trovi una sistemazione adeguata anche al settore dell’ortofrutta». Si è parlato ieri anche della «proprietà» dei box. «Privata», secondo il legale degli operatori, «mentre il sedime dove hanno la concessione è evidentemente di proprietà pubblica».

Una buona metà delle concessioni è poi affidata in subappalto a lavoratori stranieri, in gran parte del Bangladesh. Come del resto molti negozi di frutta e verdura del mercato. Della sistemazione dell’Isola Nuova del Tronchetto si parla – invano – da anni. Almeno dalla metà degli anni Ottanta quando, in deroga al vincolo architettonico e al «no» della Soprintendenza veneziana, il ministero autorizzò la costruzione del mega-garage del Tronchetto a tre piani, più due interrati. Il Tronchetto diventò da allora una sorta di casbah. Luogo dove arrivano i bus turistici e le auto, dove i turisti vengono imbarcati su Gran Turismo e barconi privati.

Poi è arrivato l’Interscambio merci. Struttura realizzata negli anni Duemila dal gruppo Benetton, venduto al Comune al prezzo di 25 milioni di euro. Ma si è scoperto poi che l’edificio non era adatto per le funzioni di interscambio merci, banchine troppo alte. Protesta degli operatori. E l’Interscambio, realizzato con i fondi del commissario per la lotta al moto ondoso, è stato cancellato con un tratto di penna. Al Tronchetto adesso vanno gli uffici comunali e il comando della Polizia locale. E i nuovi alberghi, ennesimo cambio d’uso a destinazione turistica. Al Tronchetto aprirà anche la stazione carabinieri. E adesso saranno spostati tutte le bancarelle, con i nuovi chioschi. Riordino richiesto dai privati che vogliono realizzare gli hotel. —
 

 

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