Il Trolley finisce in stiva: «Il misuratore Ryanair ha un centimetro in meno»

La disavventura di una viaggiatrice veneziana, che dopo aver pagato 75 di extra si è rivolta ad Adico e ha controllato le dimensioni dello strumento con un metro

All'andata, da Venezia a Dublino, il trolley è rimasto dentro il velivolo. Al ritorno, invece, l'assistente Ryanair ha ritenuto che il bagaglio superasse i limiti; la valigia è finita quindi nella stiva e, soprattutto, alla viaggiatrice è toccato pagare altri 75 euro. La disavventura della passeggera veneziana è diventata un caso: carica di dubbi, la donna si è rivolta all’Associazione difesa consumatori e ha deciso di controllare ogni passaggio. Metro alla mano, avrebbe quindi scoperto che il misuratore della compagnia aerea, lo strumento con cui il personale verifica le dimensioni dei bagagli da imbarcare in cabina, non misura 20 centimetri – come da indicazioni sui limiti consentiti – ma 19.

 

La donna è partita da Venezia un paio di settimane fa per godersi qualche giorno di vacanza a Dublino. All'andata il suo trolley era stato imbarcato senza problemi, trovando posto nella cappelliera. Al ritorno, invece, le cose sono andate in modo diverso: anche con due ore di ritardo sulla partenza, all'imbarco l'assistente della compagnia ha voluto misurare tutti i bagagli a mano dei passeggeri. Il trolley della veneziana è risultato così oltre i 20 centimetri di larghezza, come testimoniato dal misuratore. Il problema, ha pensato la donna, poteva essere legato a una scatola inserita nel bagaglio al ritorno. Ha così pagato i 75 euro richiesti e ha lasciato la borsa in stiva. Una volta arrivata a Venezia, però, la donna ha voluto approfondire la circostanza e ha rilevato con il metro il misuratore della compagnia che è standard in ogni aeroporto dove atterra Ryanair. E qui, la sorpresa: la larghezza è di 19 centimetri e non di 20. E quel singolo centimetro può fare la differenza a livello economico con un extracosto che può essere superiore al prezzo del biglietto.

 

«Raccontiamo questa vicenda»,  spiega Carlo Garofolini, presidente dell'Adico, «proprio perché le problematiche legate ai bagagli a mano nei voli low cost, in primis Ryanair, sono quotidiane. Resta sempre il dubbio che sia pressoché impossibile non sborsare tariffe extra in questi voli che quindi, di fatto, grazie a questi escamotage fanno pagare il biglietto quasi come una compagnia normale. Ci chiediamo dunque se davvero il misuratore che determina l'eventuale extra-spesa sia della larghezza dichiarata oppure no. Come abbiamo visto, non è una questione di lana caprina. Un centimetro in più con Ryanair può costare 75 euro». L’associazione ha già inviato una diffida alla compagnia.

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