Trivellazioni, no di Jesolo «Minaccia per il turismo»
JESOLO. «No assoluto alle trivellazioni in Alto Adriatico». A lanciare il monito è l’assessore all’Urbanistica di Jesolo, Otello Bergamo. Estrarre il petrolio nel golfo di Venezia e nell’Alto Adriatico non è nemmeno ipotizzabile, ma sarebbe altrettanto grave se dovesse essere la Croazia nelle sue acque territoriali ad avviare le trivellazioni. Ora Jesolo vuole impedire questo pericolo che, a anche giudizio del governatore Zaia, rappresenta un colpo mortale per l’ecosistema marino e il turismo. «Esiste un equilibrio molto delicato negli strati più profondi tra le particelle di sabbia, l’acqua e il gas metano», afferma Bergamo, «che in base al principio di azione e reazione tra le varie componenti tiene in equilibrio e pressione tutto il sistema. Se una delle componenti viene a mancare, le forze si ridistribuiscono e vi può essere il cosidetto fenomeno della subsidenza, ovvero l’abbassamento del suolo. Le cause più diffuse sono lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere e l’estrazione di idrocarburi».
Secondo l’assessore Bergamo, «Procedere con l’estrazione di idrocarburi in Alto Adriatico rischia seriamente di mettere a repentaglio il livello di Venezia e compromettere ancor di più l’erosione delle spiagge. Non capisco come prima si investano miliardi di euro per Venezia con le barriere mobili e poi si pensi alle trivellazioni. Bisogna che venga persuasa la Croazia a non estrarre perché i problemi potrebbero coinvolgere anche la nostra costa. Insieme al sindaco Valerio Zoggia faremo fronte comune, al di là dello schieramento, con tutte le Regioni della costa Adriatica e i Comuni interessati nel difendere l’ambiente. Bene sta facendo la Regione Veneto, ma non basta: anche la comunità internazionale deve prendere posizione».
Bergamo, di professione ingegnere, ha studiato il fenomeno in prima persona nel lontano 1999, in una tesi di laurea proprio sulla subsidenza. Su questo tema esistono importanti studi di varie università che testimoniano il pericolo della subsidenza sulle coste. Ma gli effetti collaterali sono anche altri. I carotaggi al largo delle coste croate hanno provocato morìe di delfini e tartarughe per il rumore provocato dalle trivelle e per l’olio usato per il raffreddamento.
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