Trevisan, si spera ancora «Facciamo il tifo per lui»

San Stino. Ore d’ansia per l’ingegnere rapito in Nigeria dai terroristi Il sindaco Moro si stringe attorno alla famiglia. La sorella all’oscuro di tutto
Di Rosario Padovano

SAN STINO. A San Stino, dove Silvano Trevisan è stato riadottato da tutti, si continua a sperare. Anche questa mattina, sebbene le notizie che provengono dalla Nigeria, con il gruppo estremista Ansaru che comunica di aver ucciso i sette ostaggi cristiani, fra cui Trevisan, siano sconfortanti, la foto grande dell'ingegnere, comparsa dopo la notizia del rapimento, resterà sul balcone della loggia del palazzo municipale, in piazza Aldo Moro. E un altro Moro, Luigino, sindaco di San Stino, continua a fare il tifo per lui. «Personalmente non conosciamo di persona Silvano Trevisan, sappiamo essere partito da piccolissimo da San Stino, quando aveva appena 11 anni», ricorda il primo cittadino, «da quando è stata resa nota questa vicenda, noi lo abbiamo adottato nuovamente. E lo appoggiamo con forza, chiedendo la sua liberazione. Anche adesso che le speranze stanno venendo meno». Secondo la sorella di Silvano, Olinda Trevisan, residente a Castel Goffredo in provincia di Mantova, nella nativa San Stino non abita più alcun parente. «Sono tutti morti», ha riferito anche ieri la donna, «siamo sparsi un po' dappertutto». A Olinda pochi hanno avuto il coraggio di riferirle quanto era cominciato ad apparire sui siti internet dal primo pomeriggio di ieri. E cioè che si annunciava l'uccisione di suo fratello. «Noi non sappiamo nulla, nemmeno di questo blitz». Il concetto è stato ribadito qualche ora più tardi dal figlio della donna, nipote dell'ingegnere, sostenendo che nessuno dalla Farnesina aveva loro riferito alcunchè. «Spero di non dover togliere la fotografia, resterà sempre lì finchè non ci saranno notizie certe», ribadisce il sindaco, «ci stringiamo attorno alla famiglia di Silvano». Nei giorni scorsi fonti dell'esercito nigeriano avevano annunciato ai servizi segreti italiani di aver individuato i boschi vicino ai cui si sarebbero nascosti i terroristi rapitori con in mano gli ostaggi, annunciando un imminente blitz, che secondo fonti militari della Nigeria non ci sarebbe stato. Ieri montava la polemica, sui social network, sulla condotta del ministro Terzi, accusato di scarso impegno. «Io non mi esprimo sulle accuse a Terzi», ha dichiarato il neoeletto deputato della Lega Nord, Emanuele Prataviera, anche lui di San Stino, «in questo momento dobbiamo tutti appoggiare la Farnesina per gli sforzi che sta facendo. Il mio pensiero va a tutti coloro che lavorano lontano dall'Italia. Il livello raggiunto dall'estremismo e dal fanatismo ci deve far riflettere. Occorre la massima attenzione». Silvano Trevisan, ingegnere di 69 anni, stava lavorando nella località di Jamaare, nello stato di Bauchi, per la ditta libanese Setraco.

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