Trent’anni fa a Mestre nasceva l’Orsa
“Festa del macchinista” con una solidale stretta di mano tra anziani e giovani ferrovieri ieri nella sede del sindacato Orsa, difronte alla stazione ferroviaria di Mestre, dove l’8 maggio del 1987 è nato ufficialmente il Coordinamento Macchinisti Uniti (Comu), oggi Orsa.
«A trentanni dal quel giorno» dice il segretario per il Veneto e il Trentino Alto Adige, Ezio Ordigoni «i macchinsiti festeggiano quell’importante momento che ha rappresentano una vera rivoluzione pacifica nel sindacalismo italiano. Una categoria di lavoratori che autodeterminandosi ha saputo cogliere l’essenza della costituzione italiana sulla rappresentanza e sui diritti costituzionali dei lavoratori».
Alla “Festa del macchinista” mestrina sono stati invitati per un saluto dirigenti delle Ferrovie dello Stato, parlamentari locali, un rappresentante del Comune e di Sistemi Territoriali; il presidente della Regione ha inviato i suoi saluti.
«Oltre a ricordare il passato questo sindacato» aggiunge Ordigoni «vogliamo proiettare nel futuro una professione sempre più liberalizzata, dove cominciano a mancare i fondamenti di esperienza nella formazione resa sempre più breve, per soddisfare la richiesta delle Imprese Ferroviarie, non caso è in atto una vera e propria guerra tra il Gruppo Fsi e FerCargo, sull'acquisizione di macchinisti già formati, uno scontro dove Orsa- Macchinisti Uniti ha più volte ribadito la necessita dell’apertura di un tavolo di confronto».
Per l’evento del 30ennale è stato realizzato un attestato di partecipazione, la medaglia commemorativa “Macchinisti Uniti d’Italia”, prodotto un album fotografico con le foto dello sciopero dell’8 maggio 1987 e dei Coordinatori Compartimentali e nazionali per «evidenziare “l’orgoglio di essere macchinista” per i giovani di oggi».
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