Trent’anni di lavori: il Museo apre, ma solo per un giorno

Museo archeologico di Altino: grande incompiuta
Museo archeologico di Altino: grande incompiuta

ALTINO. Apre, ma solo per un giorno, la grande incompiuta: il Museo Archeologico Nazionale di Altino, il più importante del Veneto e uno dei più importanti d’Italia, ma che ormai da trent’anni attende il completamento della sua nuova sede.

L'area dove dovrebbe essere aperto il nuovo edificio del Museo
L'area dove dovrebbe essere aperto il nuovo edificio del Museo

Venerdì 12 dicembre il nuovo Museo Archeologico di Altino sarà inaugurato ufficialmente, presentando il progetto di restauro e di allestimento e inaugurando il nuovo edificio. Che poi, però, si chiuderà nuovamente, perché mancano ancora diversi milioni di euro per completare il nuovo allestimento e anche per garantire il personale e le spese di manutenzione e gestione per il suo funzionamento.

Una splendida coppetta romana dai colore e forme che sembrano d'avanguardia
Una splendida coppetta romana dai colore e forme che sembrano d'avanguardia

«Apriremo gli spazi architettonici del nuovo museo» spiega la direttrice del Museo di Altino Margherita Tirelli, che da anni si batte instancabilmente per veder concluso il progetto «e allestiremo probabilmente qui per l’occasione la sezione preistorica. Poi chiuderemo, ma ci sono ancora fondi ministeriali sufficienti per allestire, il prossimo anno il piano terra e il primo piano del nuovo museo. Se non arriveranno nuove risorse dal Ministero o da eventuali sponsor, dovremo fermarci e aspettare». Aspetta da trent’anni Altino di vedere concluso questo Museo, rallentato non solo dall’esiguità dei finanziamenti per realizzarlo e dai problemi burocratici, ma anche dal ritrovamento dei resti dello straordinario santuario altinate che hanno comportato dieci anni di scavi - tra il 1997 e il 2007 - e i cui reperti dovrebbero trovare posto in uno dei tre nuovi edifici che compongono il complesso museale.

Una leggerissima coppa in vetro: i vetrai di Altino erano famosi in tutto il mondo come oggi quelli di Murano, che si trova a pochi chilometri
Una leggerissima coppa in vetro: i vetrai di Altino erano famosi in tutto il mondo come oggi quelli di Murano, che si trova a pochi chilometri

L’attuale Museo Archeologico di Altino nacque nel 1960 su progetto dell’architetto Ferdinando Forlati, con il contributo del Conte Marcello e della Soprintendenza Archeologica di Venezia. Si tratta di un piccolo museo di due sale eretto insieme all’attigua Chiesa e al porticato. Fra l’area esterna e le due sale interne si possono ammirare circa 3000 reperti: sia frammenti architettonici provenienti dall’abitato, reperti lapidei e iscrizioni funerarie, sia corredi tombali, monete, vasi, vetri e resti di decorazioni musive pavimentali databili tra la fine del I e l'inizio del II secolo dopo Cristo. Ma la sede attuale è da tempo inadeguata per contenere i “tesori” archeologici di Altino. Il nuovo complesso architettonico, realizzato su un’area demaniale in località “La Fornace”, acquistata nel 1984 è basata sue due casoni agricoli ristrutturati e su tre nuovi corpi di fabbrica. Il progetto è stato elaborato dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto e curato dall’architetto Stefano Filippi.

Se vi dicessero che è opera di un famoso designer finlandese ci credereste? Quest'opera ha duemila anni
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Finora per la sua realizzazione - ancora in corso - sono stati impiegati circa 6 milioni di euro, di cui una buona parte costituiti da fondi europei. Ma non basteranno e anche la gestione sta per cambiare. Non saranno più infatti Soprintendenza Archeologica e Direzione Regionale dei Beni Culturali del Veneto a doversi occupare del museo, ma il nuovo polo museale regionale previsto dalla riforma dei Beni Culturali voluta dal ministro Dario Franceschini e che dovrebbe scattare dal prossimo primo gennaio.

Tutto ciò, almeno al momento, non renderà più vicina quell’apertura effettiva del nuovo museo che chiede da tempo al Governo anche il sindaco di Quarto d’Altino Silvia Conte. Si cercherà ora di contattare il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, particolarmente sensibile ai temi veneziani e che ha la delega per il paesaggio per un aiuto. Perché l’apertura del nuovo Museo di Altino non sia solo il sogno di un pomeriggio di tardo autunno - quello del giorno della sua inaugurazione - destinato poi a svanire.

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