Trenta milioni di turisti: boom di alloggi privati
VENEZIA. Il turismo a Venezia continua a crescere, senza che il Comune abbia al momento “ricette” pronte per regolamentarlo. Anche nel 2014 gli arrivi sono aumentati dello 0,7 per cento (con circa 4 milioni e 300 mila persone calate in laguna) e le presenze del 2,1 per cento (quasi 10 milioni), a cui vanno aggiunti i circa 20 milioni di turisti «mordi e fuggi». Lo confermano anche i dati dell’Annuario del turismo 2014, presentato ieri a Ca’ Farsetti - siamo al quarto anno dell’iniziativa - dall’assessore al Turismo Paola Mar. Uno “spaccato” comunque interessante di dati che riguardano il settore, anche se mancano - perché sfuggono a classificazioni precise - proprio i “giornalieri”, il vero problema rispetto alla gestione dei flussi. Il problema è serio, ma per ora, siamo, come sempre, all’enunciazione dei principi generali. «I numeri dell’Annuario - ha detto l’assessore Mar - ci fanno capire come sia sempre più necessario un turismo sostenibile, che punti alla destagionalizzazione e alla distribuzione dei flussi non solo a Venezia, ma su tutto il territorio della Città metropolitana, valorizzando anche l’offerta culturale, per alzare la qualità del turismo». Come fare? «Ci stiamo ancora pensando - ha detto ieri - fermo restando che ci sono problemi normativi per l’eventuale ulteriore tassazione del turismo e per misure di controllo dei flussi. Stiamo valutando e incontrando tutti i soggetti portatori di idee in proposito, in attesa di decidere come intervenire».
Boom degli affitti turistici. Intanto a organizzarsi per “sfruttare” a proprio vantaggio l’onda turistica sono anche i veneziani residui e proprietari di alloggi. Proprio i dati dell’Annuario ci dicono ad esempio che il 70 per cento dell’ospitalità extralberghiera è ormai in appartamenti privati, che da soli coprono quasi il 35 per cento della domanda. I famosi bed & breakfast si fermano ormai al 12 per cento circa di quota di mercato e gli affittacamere sono solo qualche punto più in su, in linea con campeggi, ostelli e case religiose di ospitalità. I posti-letto offerti sono quasi 18 mila.
Sempre più posti-letto. In una città che si spopola di residenti, anche i posti-letto negli alberghi sono comunque in crescita costante. Sono ormai oltre 29 mila su tutto il territorio comunale, ma mentre in terraferma sono in diminuzione e al Lido sostanzialmente stabili, a Venezia sono aumentati del 2,3 per cento nel 2014, superando quota 17.200. Con quelli extralberghieri, anch’essi in crescita del 2 per cento nell’ultimo anno, siamo ormai a un’offerta di poco meno di 30 mila posti-letto per turisti in centro storico.
Boom dei biglietti turistici. Anche la crescita dei ticket legati al trasporto confermano la lievitazione dei giornalieri. Nel 2014 infatti l’Actv ha venduto quasi il 5 per cento di biglietti turistici in più (oltre 7 milioni e 200 mila), con un boom di quelli da 24 ore con transfer dall’aeroporto che sono raddoppiati. Ma aumentati di oltre il 50 per cento anche quelli da 48 ore, sempre con transfer da e per l’aeroporto. Un aumento legato anche all’abolizione dall’agosto dello scorso anno dei biglietti da 12 e da 36 ore. Ma anche i pass della Ztl per i bus turistici hanno segnato nel 2014 un deciso aumento con una crescita di quasi il 10 per cento dei rilasci mensili. Crescono anche di circa il 2 per cento le vendite mensili del Terminal di Fusina. In controtendenza solo Alilaguna - i cui mezzi acquei fanno la spola tra aeroporto e centro storico per i turisti - che nell’ultimo anno ha visto una diminuzione delle vendite di quasi il 6 per cento.
I turisti più assidui. Circa l’86 per cento dei turisti che arrivano e soggiornano a Venezia nel 2014 è stato composto da stranieri, contro il 14 per cento di italiani. I più assidui restano largamente gli americani (13,5 per cento di arrivi e 12 per cento di presenze), seguiti dai francesi che però sono più «stanziali» (la quota è infatti del 7,5 per cento di arrivi e del 9,7 per cento di presenze), così come gli inglesi (7,1 per cento arrivi e 8,3 per cento presenze) e tedeschi (5,4 per cento arrivi, 6,6 per cento presenze). I primi degli asiatici sono i cinesi (4,8 e 3,4 per cento), seguiti dai giapponesi (4,2 e 2,9 per cento). I francesi si fermano mediamente per circa tre giorni, con la migliore permanenza media tra tutti i turisti. Tra i turisti «emergenti» ci sono i coreani del sud, in forte crescita.
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