Trenta donne vittime di mobbing

È il dato che emerge dal convegno della Confcommercio: le neo mamme costrette a lasciare il lavoro

PORTOGRUARO. Oltre trenta donne vittime di mobbing in azienda dopo la maternità sono state costrette a lasciare il posto di lavoro o a mettersi in proprio. Cifre da capogiro, e sicuramente allarmanti, che la dicono lunga anche su quello che avviene nelle aziende del territorio, sono state illustrate a margine del convegno sul mobbing organizzato dal gruppo terziario Donna della Confcommercio, sezione di Portogruaro-Caorle-Bibione.

La tavola rotonda è stata organizzata ieri sera presso il Caffè Donati in piazza Marinetti, a due passi dal centro, e rientra nell’ambito delle iniziative di “Città di Portogruaro con le donne” una serie di iniziative organizzate in collaborazione con l’amministrazione comunale, che vivranno il loro culmine lunedì 25 novembre nella giornata internazionale contro la violenza alle donne. Tra le neo mamme mobbizzate ci sono soprattutto le donne precarie, donne apparentemente prive di diritti. Eppure, come è stato illustrato, ci sono delle leggi, in particolare quella promulgata nel 2001, che concede una serie di fondamentali diritti alle donne che vanno in maternità. Al convegno hanno preso parte anche Angela Donati, rappresentante del gruppo terziario donna della Confcommercio; per un breve saluto l’assessore comunale agli eventi, Maria Teresa Ret; la psicologa Maria Grazia Favrin; Tiziano Minuzzo, coordinatore e docente di percorsi formativi finanziati; l’esperta in ambienti di lavoro Emma Gobbo e altri. «Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza alle donne e anche il mobbing, specie quello alle neomamme, è un atto violento contro la donna. Anche Confcommercio aderisce a tutte le iniziative legate al mese a favore delle donne», ha detto Angela Donati, «dobbiamo incentivare la sensibilizzazione al problema. Sono una trentina i casi accertati di mobbing ai danni delle neomamme, costretti a lasciare il lavoro».

La psicologa Favrin ha citato un caso emblematico avvenuto nella vicina provincia di Pordenone, dove, dopo la nascita di un bambino, il datore di lavoro avrebbe risposto alla neomamma «Non mi servi più, ti ho rimpiazzata». Questo datore di lavoro è un fuorilegge. In Italia le vittime di mobbing sono 21 milioni. Infatti i lavoratori mobbizzati vanno incontro a un calo del rendimento lavorativo del 70%. Sono cifre pazzesche, da non credere. Le neomamme mobbizzate subiscono un cambio immotivato di mansioni, la sottrazione di incarichi, rimproveri per stupidaggini, cambi immotivati di postazione, in alcuni casi il licenziamento. Le vittime portogruaresi hanno resistito per un po’, poi non ce l’hanno fatta. Alcune si sono messe in proprio, diventando imprenditrici e sono riuscite a conciliare lavoro e famiglie. Sono loro le vere eroine, i veri esempi, del mondo del lavoro che vuole uscire dalla crisi.

Rosario Padovano

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