Tre pugni in testa dopo una lite, studente ferito

Docenti increduli, polemiche per la mancata chiamata al 118. Il dirigente: «L’aggressore sarà sospeso per tre giorni» 
Immagine simbolica di violenza
Immagine simbolica di violenza

MIRANESE. Uno scatto d’ira. Volano pugni. Tre diretti alla testa. Forti, violenti, tanto da aprire un taglio sul capo del malcapitato che inizia a perdere sangue e finisce in pronto soccorso dove gli vengono applicati tre punti di sutura. Una violenza allarmante, anche perché i protagonisti della rissa non sono due adulti che hanno bevuto qualche bicchiere di troppo.. Si tratta di due ragazzini tra i 12 e 13 anni che frequentano la terza media di un istituto miranese. Il fatto è avvenuto mercoledì e, ciò che turba ulteriormente, è che la rissa è scoppiata nel cortile della scuola, davanti agli occhi increduli di alcuni professori che hanno subito avvertito i genitori ma non hanno chiamato, come previsto dal protocollo, l’ambulanza per soccorrere il bambino ferito.

Sono le 11 di mercoledì, i ragazzi escono in giardino per la ricreazione. Una classe è scoperta. Un insegnante è malato e gli alunni vengono divisi e distribuiti in altre classi. Lavoro extra per gli insegnati, che devono sorvegliare più alunni del solito. Ma la mattinata procede normalmente. Poi la ricreazione. Uno studente, secondo la ricostruzione del dirigente scolastico, sta giocando con dei sassi. Finge di essere un calciatore che deve fare goal facendo finire il sasso tra le gambe di un compagno con cui sta giocando. Un tiro finisce un po’ più in là e il sasso colpisce accidentalmente un altro ragazzo.

Ecco che interviene un quarto alunno, che prende le “difese” del compagno colpito. Non a parole: la reazione è immediata e violenta. Si fionda sul ragazzo che ha calciato il sasso e gli sferra tre pugni violenti sulla testa. Dal capo del ferito inizia a fuoriuscire sangue, che finisce sul terreno del cortile formando una piccola chiazza. Gli insegnati sono increduli: la scena si è svolta in un attimo.

Dividono i due alunni, quello colpito è sotto choc. Chiamano subito le famiglie dei due studenti per raccontare l’accaduto. Il protocollo vuole che in situazioni come queste la scuola chiami il 118, ma la chiamata all’ambulanza non parte.

Nel frattempo, arrivano i genitori del ragazzo ferito che trasportano loro figlio al Pronto soccorso dove gli vengono applicati tre punti di sutura. A parte il taglio e la paura, le condizioni del ragazzino non sono gravi. Ma perché non è partita la chiamata all’ambulanza? «Gli insegnanti mi hanno detto che tutto si è svolto molto velocemente» spiega il dirigente scolastico «i genitori del ragazzino ferito sono arrivati in pochi minuti e hanno detto che lo accompagnavano loro in ospedale. È vero che il protocollo lo prevede, ma nella confusione del momento non è stata chiamata l’ambulanza».

Ieri si è svolto un consiglio di classe straordinario per discutere dell’accaduto e prendere provvedimenti. «Nella nostra scuola non è mai accaduto un episodio simile» fa sapere il dirigente «Lo studente che ha tirato i pugni verrà sospeso per tre giorni ma con obbligo di frequenza: seguirà e aiuterà alcuni suoi compagni più fragili e farà dei lavori di riordino di cartelle e documenti scolastici». —

 

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