Tre morti nel 2006, la Corte non fa sconti

Portogruaro. Respinto il ricorso del guidatore che era stata centrato da un’altra vettura in sorpasso
FG LISON DI PORTOGRUARO GIOVANNI DIAMANTE - FOTO GAVAGNIN GIOVANNI DIAMANTE DEC
FG LISON DI PORTOGRUARO GIOVANNI DIAMANTE - FOTO GAVAGNIN GIOVANNI DIAMANTE DEC

PORTOGRUARO. Nel terribile incidente stradale di Portogruaro, il 10 agosto del 2006, persero la vita l’amica del cuore della guidatrice, Sandy Tintinaglia, 18 anni, di San Fior, il nonno della guidatrice, Giuseppe Momo, 76 anni, di Colle Umberto, e il conducente di un’altra auto, Giovanni Diamante, 77 anni, di Lison di Pramaggiore.

La Cassazione con sentenza pubblicata nei giorni scorsi ha respinto il ricorso di una 29enne di Santa Lucia (Tv), T.M., diciottenne all’epoca dei fatti, che si trovava alla guida dell’auto, confermando la condanna per omicidio colposo aggravato già inflitta dalla Corte d’Appello. Una sentenza destinata forse a fare giurisprudenza, che ha espresso la massima per cui se alla guida non si mantiene strettamente la destra, anche in assenza di segnaletica, si ha un concorso di colpa. Una delle tre vittime fu un automobilista che, in fase di sorpasso con velocità superiore ai limiti, andò a scontrarsi contro l’auto guidata dalla diciottenne di Santa Lucia. Secondo i giudici della Suprema Corte la giovane correva troppo vicino al centro della strada e quindi ha avuto una corresponsabilità nel terribile incidente. «La mancanza di linee definenti lo spazio sinistro della semicarreggiata di pertinenza dell’interessata», aveva scritto la Core d’appello di Venezia, «avrebbe dovuto indurre l’automobilista ad assumere il limite stesso della sede stradale, alla sua destra, quale necessario riferimento, su cui parametrare la regolarità della propria posizione». In primo grado la ragazza fu condannata per omicidio colposo aggravato. In secondo grado ci fu una riduzione della pena, perché le attenuanti generiche furono ritenute prevalenti. Ha presentato ricorso per annullare la condanna, ma non è stato accolto. In questi giorni, a quasi 11 anni dal drammatico schianto, è stata resa nota la sentenza della Cassazione, che ha confermato quella di appello.

L’incidente si verificò la mattina del 10 agosto 2006. Morirono Sandy Tintinaglia, 18 anni, di San Fior neodiplomata al liceo scientifico e miss in concorsi di bellezza, compagna di classe della santalucese, e il nonno della guidatrice, Giuseppe Momo, 76 anni. La ragazza e la nonna furono ricoverate in gravi condizioni. La comitiva stava andando a Bibione, quando sulla regionale 53 a Summaga, un’Alfa 156, che era in fase di sorpasso, si schiantò contro la loro Fiesta. Un botto terribile, il guidatore dell’Alfa, Giovanni Diamante, di Pramaggiore, morì sul colpo.

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