Tre dirigenti Cisl accusati di truffa
Stando alle accuse, la segretaria generale della federazione veneziana Cisl del commercio, turismo e servizi Bertilla Manente (60 anni di Dese), uno dei componenti della segreteria della stesa federazione, Andrea Gaggetta (54 anni, Mestre), e un terzo sindacalista della Cisl, Luca Zuin (35 anni, Dolo), si sarebbero appropriati di cifre consistenti, circa 27 mila e 500 euro tra l’agosto del 2010 e il mese di maggio dello scorso anno, che avrebbero dovuto finire nelle casse dell’organizzazione sindacale e che invece sono finiti nei conti correnti personali dei primi due. Non solo, stando alle indagini compiute dai carabinieri della Polizia giudiziaria della Procura lagunare, sarebbero riusciti anche a raggirare Arrigo Cipriani, facendogli versare quattromila euro al termine di una trattativa per i licenziamento dell’Harry’s bar.
Il pubblico ministero Giorgio Gava ha chiuso le indagini, ha despositato gli atti, che ora sono a disposizione degli avvocati e si accinge a chiedere il rinvio a giudizio dei tre. La Cisl ha già incaricato l’avvocato Elio Zaffalon a costituirsi parte civile e il segretario veneziano Lino Gottardello ha firmato ieri un comunicato in cui si legge «a conclusione delle indagini preliminari svolte dalla Procura sembrano trovare riscontro alcune delle ipotesi oggetto dell’inchiesta».
«La Cisl di Venezia», prosegue, «che ha garantito la massima collaborazione alla Procura, nel mentre attende di verificare se nei passaggi successivi possa essere dimostrata dai detti dirigenti la correttezza dei loro comportamenti, si accinge a intervenire come parte civile nel processo». «Nel frattempo», conclude Gottardello, «gli elementi raccolti dalla Procura a carico dei dirigenti della Fisascat, già commissariata, saranno sottoporsi alla valutazione del Collegio dei probiviri della Cisl per l’adozione delle conseguenti eventuali sanzioni».
A far scattare le indagini degli inquirenti, era stata una segnalazione del marito di Bertilla Manente: durante la causa di separazione, quando il giudice civile ha avviato i controlli per stabilire il reddito dei due si è trovato di fronte alla contestazione del marito di lei, il quale sosteneva che oltre allo stipendio ufficiale, l’ex moglie percepiva un extra attraverso rimborsi fasulli. E nel capo d’imputazione, dopo mesi d’indagine, a Manente viene contestata una serie di appropriazioni indebite e truffe per un totale di circa 17 mila 500 euro. Ad esempio si sarebbe intascata quattromila euro che dovevano andare alle organizzazioni di categoria commercio di Cisl, Uil e Cgil, perché si trattava delle quote versate dai lavoratori per l’assistenza contrattuale dei sindacati. E ancora si sarebbe intascata 4300 euro di tre lavoratori licenziati da Cipriani che avevano versato i soldi come contributo straordinario. Infine, si sarebbe appropriata di quasi 6mila euro di rimborsi spese fasulli per più di cento viaggi effettuati con la sua auto.
Gaggetta avrebbe incassato 2500 euro di spese per missioni e trasferte fuori provincia in realtà mai effettuati. Inoltre, avrebbe utilizzato per tre anni una Lancia delta della Cisl come si trattasse dell’auto di proprietà, evitando che gli fosse trattenuta dallo stipendio il beneficio che gli derivava (circa 550 euro in tre anni).
Infine, i tre indagati in concorso sono accusati di aver truffato Arrigo Cipriani, facendogli credere che doveva versare, al termine della trattativa sul licenziamento di due suoi dipendenti, quattro mila euro per «assistenza contrattuale», soldi che in realtà sarebbero finiti nei loro conti correnti personali.
Sia Bertilla Manente sia Andrea Gaggetta sono molto noti e non solo in ambiente sindacale, ma in tutta la città; infatti, la prima ha sempre seguito tutte le importanti trattative per quanto riguarda il personale dei grandi alberghi veneziani, mentre il secondo è il punto di riferimento per gli iscritti della Cisl, che sono numerosi, del personale del Casinò.
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