Travolto da un autista ubriaco L’investitore patteggia due anni

Era stato falciato da un 'automobile mentre passeggiava e parlava amabilmente con un amico in viale Garibaldi. Così, a 61 anni, era morto l'avvocato mestrino Roberto Bassi la sera del 28 novembre di due anni fa. Ieri, dopo che il pubblico ministero Angela Masiello ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, l’imputato Ivan Crosara, mestrino di 42 anni, ha patteggiato la pena di due anni di reclusione davanti al giudice veneziano Barbara Lancieri, dopo che i suoi difensori hanno raggiunto l’accordo con il rappresentante dell’accusa. Era accusato di omicidio colposo aggravato dal fatto che nel momento dell’incidente mortale stava guidando in stato di ebbrezza e all'epoca del fatto era stato anche arrestato, poi aveva ottenuto la scarcerazione (doveva presentarsi ai vigili urbani tre volte alla settimana). La famiglia della vittima non si è costituita parte civile perché è stata già risarcita.
L'incidente era avvenuto intorno alle 23 in viale Garibaldi, all'altezza della rotatoria dell'ex ufficio postale. Illeso l'avvocato Daniele Ganz, che in quel momento stava parlando con Bassi. L'auto, una Opel Insigna, procedeva da Mestre in direzione di Carpenedo. Il conducente, all'improvviso, aveva perso il controllo dell'auto che era piombata sui due avvocati, i quali stavano camminando proprio davanti alla fermata Actv: Bassi non era riuscito a spostarsi in tempo. Quando arrivarono i sanitari del Suem era ancora vivo, ma erano stati inutili i tentativi per rianimarlo, perché a causa delle gravissime lesioni poco dopo era deceduto. L'automobilista aveva un tasso alcolemico di 1,75 grammi per litro di sangue, oltre tre volte il massimo consentito per la guida.
I due amici, da tempo, avevano l'abitudine, visto che abitavano vicini, di passeggiare la sera. Quella sera avevano quasi ultimato la loro passeggiata, quando erano giunti nei pressi della fermata Actv non lontano dalla rotatoria alle porte di Carpenedo. All'improvviso un fascio di luce e un lampo li aveva investiti: Ganz era riuscito a scansarsi in tempo. Era stata questione di un attimo, la Opel aveva invece travolto l’avvocato Bassi. Un urlo, un colpo sordo e il tonfo dell'uomo sbattuto lontano, a terra. L'avvocato Ganz aveva prestato i primi soccorsi all'amico Roberto, che non dava segni di vita. Pochi minuti e in viale Garibaldi era arrivati i sanitari del Suem. Il medico aveva cercato di rianimare Bassi, attimi frenetici durante i quali il rianimatore aveva tentato quello che poi si era rivelato impossibile, mantenere in vita il legale. Crosara, dopo l'arresto, era stato interrogato e al giudice aveva spiegato, in lacrime, che poco prima dell'incidente aveva bevuto a stomaco vuoto insieme ad alcuni amici.
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