Travolta sulle strisce Alessandra Zecchi
VENEZIA. Stava attraversando la strada sulle strisce pedonali insieme al marito quando è stata investita da un’auto. L’uomo è morto sul colpo e, quarant’otto ore più tardi, è morta anche lei, Alessandra Zecchi, “Sandra” per gli amici, 69 anni, di una nota famiglia veneziana, sorella del filosofo Stefano Zecchi, residente a Varese da molti anni. I familiari, in un estremo gesto di generosità, hanno acconsentito alla donazione degli organi.
«È una tragedia enorme – ha detto l’accademico, che proprio in questi giorni stava preparando l’allestimento del Paidglione Venezia in vista della Biennale -. Eravamo molto legati. Loro non avevano figli e quindi noi eravamo le figure più vicine, ci sentivamo spesso. Non ci sono parole».
Una doppia tragedia che, in un colpo solo, si è portato via una famiglia. L’incidente è accaduto nei giorni scorsi in via Sanvito, davanti al Carrefour, a Varese, quando un’auto condotta da un uomo di 81 anni residente a Casale Litta, ha investito Alessandra Zecchi mentre era in compagnia del marito, l’84enne Giorgio Alberti. La coppia è stata centrata in pieno e, dopo aver sfondato il parabrezza della station wagon, è caduta rovinosamente sull’asfalto.
Nonostante i tentativi di rianimazione, durati quasi mezzora, per Alberti – neuropsichiatra infantile in pensione, molto noto anche negli ambienti del jazz come talentuoso trombettista – non c’è stato nulla da fare: è stato dichiarato morto all’arrivo in ospedale.
Alessandra era stata invece ricoverata in condizioni gravissime nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Circolo. Ma due giorni dopo l’incidente, anche il suo cuore ha cessato di battere.
Al suo capezzale, insieme ai familiari più stretti, anche il fratello Stefano, di due anni maggiore, al quale la donna era molto affezionata. Pur avendo lasciato la laguna da molti anni, Alessandra era rimasta legata alla sua città, dove la famiglia aveva avuto per molti anni un negozio di calzature e dove il padre era stato primario di Radiologia all’ospedale civile. La notizia del drammatico incidente è stata accolta con profonda emozione in città.
In questi giorni di apprensione e dolore, il docente universitario ha avuto modo di prendere contatti con la polizia locale, che sta portando avanti le indagini, e ne ha voluto sottolineare «la grande sensibilità e correttezza».
Proprio gli agenti stanno continuando gli accertamenti per arrivare a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente: un paio di testimoni avrebbero affermato che la Ford Focus che ha travolto la coppia era impegnata nel sorpasso dell’auto che la precedeva e che in quel momento stava svoltando su via Oldofredi.
Al momento, la ricostruzione più accreditata resta quella fatta subito dopo l’incidente: Giorgio e Sandra stavano attraversando via Sanvito sulle strisce pedonali, quando è sopraggiunta la Focus con a bordo l’ottantenne di Casale Litta e la moglie. Questione di pochi istanti, e la tragedia si è compiuta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia