Travolta da un’auto in vacanza muore una dirigente regionale
È stata urtata da un’auto mentre viaggiava in bicicletta, sbalzata contro l’asfalto e infine travolta da una seconda vettura.
Così martedì mattina Lara Lupinc, triestina di 46 anni che abitava a Marcon poiché lavorava nella sede di Veneto Lavoro, ha perso la vita in Istria, lungo la strada tra Visinada e Nova Vas. Subito dopo l’incidente la donna è stata portata d’urgenza all’ospedale di Fiume: ogni tentativo di rianimarla, però, si è rivelato vano. A metà mattina, alle 10.45 con esattezza, i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La donna lascia due figlie, un compagno e i genitori. Ma anche un affezionato gruppo di amici e una comunità, quella di Opicina dove la Lupinc viveva, che ieri incredula si è stretta attorno alla sua famiglia. La dinamica dell’incidente è ancora da chiarire: toccherà alle indagini affidate alla polizia fare luce sul drammatico episodio. Da una prima ricostruzione sembra che l’automobile che percorreva la strada accanto alla 46enne l’abbia urtata, facendole perdere l’equilibrio. Al vaglio però anche la possibilità che la donna, magari per un’irregolarità dell’asfalto o per una distrazione, abbia autonomamente perso il controllo della bici, sbandando e invadendo la corsia di marcia. Va detto però che Lara non era una ciclista improvvisata, bensì un’appassionata che appena poteva saliva in sella alla sua due ruote macinando chilometri. Il medico legale ha effettuato già ieri mattina l’autopsia sul corpo della triestina. Poche ore dopo, nel pomeriggio, è stato concesso il nullaosta per il trasferimento della salma in Italia.
La famiglia di Lara, attraverso lo studio legale Andrea Comisso, ha preso contatti anche con un avvocato croato che li affiancherà nel far luce su questa tragica vicenda. Lara Lupinc, laureata in Scienze politiche a Trieste, era dirigente della Regione Veneto. Una carriera brillante e in ascesa la sua. Si occupava di progetti di formazione. Avendo a disposizione qualche giorno di ferie, lo scorso fine settimana, prima dell'inizio della scuola, aveva deciso di passare un po’ di tempo con le sue figlie nel campeggio Bijela Uvala, a Zelena Laguna.
Si era portata dietro anche la bicicletta. Martedì mattina, appena sveglia, aveva deciso di fare una pedalata da sola. Alle 7.30 l’appuntamento con il destino che su quella strada, a qualche minuto del centro di Parenzo, non le ha lasciato scampo. All’arrivo dei soccorsi, la donna non era più cosciente. Poi il disperato viaggio verso l’ospedale di Fiume, i tentativi di salvarla ma i gravi traumi riportati a livello celebrale, toracico e addominale non le hanno lasciato scampo. Alcuni familiari, contattati immediatamente dalle autorità locali, si sono precipitati a Fiume. I nonni paterni, invece, hanno raggiungo i nipotini che, ignari del dramma, stavano giocando con i vicini di campeggio. Lara, da diverso tempo ormai, abitava con le due figlie e il compagno a Marcon, dove si era trasferita per lavoro poiché dal 2009 lavorava per Veneto Lavoro. «Era una persona innovativa», racconta tra le lacrime il suo direttore, Santo Romano, a capo dell’Area Capitale umano e Cultura della Regione Veneto. —
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