Trattativa con i comunali, dietrofront del commissario

Zappalorto sconfessa l’accordo siglato dalla sua delegazione (Agostini e Morino) con i sindacati: si scatena il terremoto
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 07.09.2014.- Regata Storica 2014 Manifestazione Dipendenti Comunali.-
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 07.09.2014.- Regata Storica 2014 Manifestazione Dipendenti Comunali.-

Ennesimo colpo di scena nella difficile trattativa tra commissario Zappalorto e sindacati dei lavoratori del Comune. Con una nota alle organizzazioni sindacali Vittorio Zappalorto ieri ha sconfessato l’accordo siglato lunedì dalla sua delegazione trattante (il direttore generale Marco Agostini e la dirigente Maddalena Morino). «Pur rilevando la presenza di positivi elementi all’interno dell’accordo», si legge, «si darà indicazione alla delegazione trattante di riavviare quanto prima le trattative al fine di verificare la possibilità di addivenire ad un accordo in linea con gli obiettivi dell’amministrazione». Un accordo, dice Zappalorto, «che dovrà essere rispettoso delle prerogative che le norme attribuiscono in via esclusiva all’amministrazione, di quali siano le materie oggetto di contrattazione, quelle oggetto di concertazione e quelle di semplice informazione».

Il colpo di scena ha l’effetto di un terremoto tra i comunali, che si ritrovano confusi alla vigilia delle due assemblee in programma oggi al Teatro Goldoni alle 9 e al Municipio di Mestre alle 12 che dovevano servire a valutare l’ipotesi di accordo e ora si trasformeranno nel megafono della contestazione. «Ho letto la comunicazione davanti a 300 persone a Mestre e la reazione generale è stata tra l’ironia e la preoccupazione», spiega Luca Lombardo del Dicapp, il sindacato contrario all’intesa insieme agli autoconvocati e che pensava ad uno sciopero in occasione della Venice Marathon. «Noi che a quell’intesa non abbiamo creduto ora riprenderemo la protesta al massimo. L’assemblea ha deliberato la palese incapacità ed inidoneità di questa classe dirigente, tra le altre cose confermata e fiduciata dallo stesso commissario, la quale ha una volta di più dimostrato di non saper interpretare il momento tremendamente difficile e delicato della città e dell'amministrazione».

Sbigottito è Sergio Chiloiro, segretario della Funzione pubblica della Cgil: «In tanti anni di trattative sindacali mai mi era capitata una cosa simile», dice. «Mentre ci prepariamo anche con qualche incomprensione a informare e consultare le lavoratrici e i lavoratori il commissario sconfessa l’ipotesi di accordo sottoscritta tre giorni fa; la delegazione trattante dovrebbe avere la dignità di dimettersi. Il Comune di Venezia non ha bisogno di un commissario che pratica i tagli lineari sui servizi ed è specializzato nel disdettare non solo gli accordi vigenti ma adesso anche le ipotesi di accordo sottoscritti dalla sua delegazione trattante».

Il direttore generale Marco Agostini si trincera dietro al “no comment”. Si fanno sentire i partiti. Gigi Giordani, segretario provinciale Psi, chiede «l’urgente intervento del governo per chiarire il ruolo dei commissari di Venezia e la loro autonomia» e invita «i lavoratori a riprendere la lotta». Sebastiano Bonzio, segretario di Rifondazione comunista è durissimo: «Zappalorto si dimetta», dice. «Contro questa pagina indegna Rifondazione ritiene indispensabile unire cittadini e lavoratori per chiedere di mettere fine con urgenza alla fase commissariale e reintrodurre elementi di giustizia sociale nella gestione della città». Dal Pd il segretario comunale Emanuele Rosteghin esprime «forte preoccupazione perché i presupposti erano quelli di una soluzione condivisa su un percorso che interessa tremila lavoratori e i servizi per i cittadini. Vogliamo capire da Zappalorto cosa sta succedendo».

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