Tratta di esseri umani scarcerata “Mama Twin”
MESTRE. Era stata chiusa in carcere a metà maggio alla Giudecca con le pesanti accuse di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Era la prima volta che in provincia di Venezia un pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia contestava il reato di tratta di esseri umani. Il tribunale del Riesame, nell’udienza di venerdì, ha deciso la scarcerazione di Ese Eghosa detta “Mama Twin” - un soprannome dato in quanto madre di due gemelli minori - 32 anni, residente a Busto Arsizio (Varese) e domiciliata a Mestre. Per la donna, che secondo le indagini condotte dalla pubblico ministero Lucia D’Alessandro sarebbe stata a capo dell’organizzazione che gestiva la tratta di nigeriane da far prostituire tra Mestre e Marghera, sono stati disposti gli arresti domiciliari.
I giudici del Riesame si sono espressi sull’istanza presentata dal difensore della donna, l’avvocato Marco Tiffi, decidendo per una misura cautelare meno afflittiva nei suoi confronti. Il legale aveva sostenuto che non c’era motivo di aver rinchiuso in carcere la donna perché non esistono i presupposti per la fuga, l’inquinamento delle prove e la reiterazione del reato, sottolineando anche come due bimbi molto piccoli siano rimasti senza mamma. L’ordinanza del Riesame con le motivazioni della scarcerazione sarà depositata nelle prossime settimane.
In sede di interrogatorio di garanzia, “Mama Twin” aveva respinto ogni accusa, sostenendo che la ragazza che con la sua denuncia aveva dato l’input alle indagini - raccontando la sua odissea dalla Nigeria all’Italia e poi la settimana d’inferno, legata a una sedia perché si rifiutava di prostituirsi - avesse in realtà cercato solamente protezione e un lasciapassare per il permesso di soggiorno.
Dall’interrogatorio di garanzia, “Mama Twin” non ha più parlato, ma il suo avvocato fa sapere comunque che la donna è pronta a farsi sentire dal magistrato. Nei prossimi giorni il difensore prenderà contatti con il tribunale dei minorenni per arrivare al ricongiungimento della donna con i suoi due bambini che sono stati temporaneamente affidati a una struttura protetta, tenuto conto che anche il compagno di lei (che non è però il padre dei piccoli) è finito sotto inchiesta per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e ha l’obbligo di presentazione alla polizia. Non ha invece presentato istanza al Riesame l’avvocato Matteo Lazzaro per la terza indagata, Jenny Sandra Aigbeuyimedo, 34enne che vive a Busto Arsizio dove si trova ai domiciliari.
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