Trasporto dell'uranio nucleare in A4, summit dal prefetto

Weekend tra allerta, vertici e telefonate. I sindaci del Miranese: «Non siamo stati informati. Quando passerà il carico?»

Sindaci in allarme, con vena polemica, per il previsto passaggio (nei prossimi giorni, i tempi restano top-secret) di un carico di scorie nucleari in A4, in transito da Vercelli a Trieste, dove verrà imbarcato per gli Stati Uniti. I primi cittadini di Mirano, Spinea, Martellago e Salzano vanno su tutte le furie dopo un weekend passato tra telefonate, vertici con forze dell’ordine e protezione civile, allertamenti ordinati, poi ritirati, quindi di nuovo effettuati. In una nota congiunta Maria Rosa Pavanello (Mirano), Silvano Checchin (Spinea), Giovanni Brunello (Martellago) e Alessandro Quaresimin (Salzano) lamentano scarsa chiarezza e strumenti inadeguati per agire. «Perché una notizia così importante non è stata prima comunicata con precisione ai sindaci coinvolti?», si chiedono, «eppure è il sindaco il responsabile della protezione civile per il suo territorio. È lui l’autorità deputata a curare l’informazione preventiva alla popolazione ed è a lui che i cittadini si rivolgono in caso di emergenza».

Ancora ieri i sindaci non sapevano quando il transito sarebbe avvenuto. L’arrivo venerdì dell’informativa della prefettura sull’imminente passaggio del convoglio ha insomma creato preoccupazione e insofferenza nei primi cittadini, stretti tra la scarsità di notizie certe su data e orario del transito del materiale pericoloso e la necessità, chiarita anche nelle procedure di emergenza, di informare preventivamente la popolazione, in particolare le famiglie che vivono più vicine al Passante. Nel dubbio Mirano ha deciso di allertare già sabato i cittadini più prossimi all’autostrada (a Vetrego, via Caltana e via Olmo), Spinea ha affisso informative nelle bacheche pubbliche a Crea, Luneo e Zigaraga, tutti hanno avvisato i cittadini tramite il sito internet e social network. In arrivo c’è un carico di 10 lamine di un elemento combustibile irraggiato denominato Mtr, proveniente da attività di ricerca. I rischi sono configurabili solamente in caso di incidente, nonostante misure di sicurezza estreme che prevedono il viaggio a 80 chilometri orari costanti, con scorta a distanza di 15 veicoli e blocco degli accessi in autostrada al momento del passaggio del convoglio, per non interromperne la marcia.

«Si conferma la tendenza a scaricare le responsabilità sui comuni senza renderli in grado di affrontarle», polemizzano i sindaci, «così si alimenta il senso di un’organizzazione superficiale e pressappochista». Oggi nuovo incontro in prefettura a Venezia per definire i dettagli dell’operazione, mentre sul territorio comuni e volontari restano praticamente in stato di allerta continuato.

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