Trasportatori, braccio di ferro: taxi precettati dal prefetto / VIDEO
VENEZIA - Tensioni a Venezia tra taxisti per il blocco del traffico, come emerge dal video che pubblichiamo, tra chi sciopera e chi invece decide di lavorare. Prosegue infatti la protesta delle associazioni trasporto merci contro le ordinanze del Comune di Venezia riguardanti la nuova regolamentazione, con limitazioni, del traffico acqueo in Canal Grande. Il prefetto ha deciso di precettare i lavoratori, e di mettere così fine alla protesta: tassisti e trasportatori entro la mezzanotte di domenica 17 devono riprendere a lavorare.
La cronaca di ieri. La riunione fiume di ieri in Prefettura, proseguita fino a tarda sera, avrebbe aperto qualche spiraglio ma non sufficiente (almeno fino al momento di andare in stampa) a garantire l’interruzione del blocco del trasporto merci. I piccoli “aggiustamenti” proposti dall’amministrazione comunale non hanno convinto la categoria e, dopo una breve pausa alle 21.30, le parti si sono sedute nuovamente al tavolo dalla discussione intenzionate a non cedere.
Di fronte al muro contro muro, il prefetto Domenico Cuttaia ha ventilato la possibilità di precettare (dopo averlo già fatto con i taxisti, in quanto la loro agitazione è stata ritenuta illegittima) anche i trasportatori per quanto riguarda le merci deperibili, a partire dal quinto giorno di blocco e cioè da domenica.
Il primo round del tavolo tecnico convocato a Ca’ Corner avrebbe visto le prime aperture da parte dei dirigenti del Comune presenti - con il direttore generale Marco Agostini - al vertice rispetto alle richieste dei trasportatori ma evidemente non sono bastate. In particolare sull’orario dell’approdo della Cerva, con interdizione di attracco a partire non più dalle 11 ma dalle 11.30, mentre i trasportatori avrebbero voluto almeno dalle 12, la promessa di due o tre “cavane” davanti a Ca’ Farsetti e una linea più morbida nei confronti dei trasportatori conto terzi. Interrotto momentaneamente, quando il prefetto ha dovuto lasciare per impegni istituzionali la riunione, l'incontro era ripreso nel tardo pomeriggio con l’obiettivo di arrivare a un accordo. Dopo la breve pausa serale è quindi continuato ma in un clima di minor distensione rispetto a quanto tutti auspicavano. «Ci sono delle aperture interessanti anche se ancora da perfezionare» aveva sottolineato nel pomeriggio il segretario della Confartigianato Gianni De Checchi. Poche ore dopo era tutto da ridiscutere.
La Prefettura di Venezia intanto ha precettato i titolari dei taxi acquei del servizio pubblico che dall’altro ieri, assieme alle barche di trasporto merci, stanno attuando uno sciopero contro le misure anti-traffico disposte dal Comune in Canal Grande. Lo ha riferito il portavoce delle coop dei taxi, Silvio Dal Zennaro. La precettazione dovrebbe riguardare la ripresa delle corse di linea dei taxi, sottoposta come servizio pubblico ad autoregolamentazione, ma non si estende al servizio di noleggio delle imbarcazioni. La Prefettura ha confermato che «è in corso la notificazione delle ordinanze di precettazione firmate dal prefetto». «Il nostro obiettivo - ha detto il capo di gabinetto della Prefettura, Sergio Pomponio - è di giungere alla revoca del fermo del trasporto merci, non quello di disciplinare il traffico acqueo. Se però l'incontro di oggi con i trasportatori darà, come mi auguro, un esito positivo, si può spostare il modus operandi anche ai taxisti», che potrebbero quindi essere riconvocati con le organizzazioni di categoria, ha spiegato il funzionario, per riesaminare anche le misure anti-traffico riguardanti questi operatori del servizio pubblico di trasporto persone. «Per il momento - ha precisato Pomponio, riferendosi ai taxisti - la vicenda taxi è comunque per noi definita, visto che lo sciopero proclamato dalla categoria è stato ritenuto illegittimo dalla commissione di garanzia e il prefetto ha provveduto alle ordinanze di precettazione dopo aver esperito il tentativo di conciliazione, che non è stato accettato, non avendo portato alla revoca dello sciopero. Si tratta di una vicenda diversa rispetto a quella dei trasportatori, che non hanno proclamato alcuno sciopero, bensì dichiarato il fermo della loro attività». (e.t. - m.pi.)
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