Tram, ponte a rischio. «Serve più sicurezza»
VENEZIA. Varchi da aprire tra le carreggiate, semafori stop&go per garantire gli interventi dei mezzi di soccorso contro-mano in casi di urgenza e - ma è meno probabile - corsia da riservare all’uso esclusivo del tram. È di queste tre ipotesi che si discuterà nell’incontro che Comune e Avm chiederanno a Veneto Strade nei prossimi giorni per discutere della sicurezza sul Ponte della Libertà con l’avvio del servizio del tram. «Episodi come quelli di mercoledì, quando due auto si sono fermate sui binari possono accadere dal momento che il tram è a guida vincolata, scelta che io non ho mai sposato», spiega l’assessore ai Trasporti Renato Boraso, «per questo dobbiamo valutare tutte le ipotesi possibili per garantire la sicurezza sul Ponte. Il tram funziona ma sul Ponte va migliorata la sicurezza». Questi i motivi per i quali sarà richiesto l’incontro, che Veneto Strade si appresta ad accordare, manifestando però scetticismo per l’ipotesi della corsia riservata.
Corsia riservata. «Una corsia dedicata al tram e agli autobus? Per valutarla c’è bisogno di un piano del traffico ma non mi sembra una buona idea», dice Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade, società che ha la competenza sulla viabilità lungo il Ponte della Libertà. «Nessuno me lo ha ancora formalmente chiesto», aggiunge Vernizzi, «ma se il Comune e Actv me lo chiedessero risponderei loro di presentarmi un piano del traffico a sostegno di questa scelta. Tuttavia è un’ipotesi che mi lascia perplesso perché vorrebbe dire convogliare tutto il traffico delle auto e dei camion, se pur pochi, su una sola corsia, sia in direzione di piazzale Roma che in direzione di Mestre. È facile immaginare quali code verrebbero a fermarsi». Del resto si sapeva - aggiunge Vernizzi - che il problema ci sarebbe stato. «È chiaro che, quando un mezzo come il tram viaggia su una corsia promiscua», aggiunge, «possono crearsi problemi per un’auto in panne o, a Mestre, per un’auto parcheggiata male».
Fasce orarie. Ma è possibile pensare a una corsia dedicata solo in determinate fasce orarie? «Non so se questa soluzione sia adottata in altre città ma mi sembra molto complicato», risponde Vernizzi, «anche perché nella maggior parte dei casi le corsie riservate sono anche protette da forme di barriere. Che facciamo: le mettiamo e le togliamo più volte al giorno?». «Sapevamo che poteva succedere qualcosa del genere», spiega Elio Zaggia, direttore automobilistico di Actv, «ma certo non potevamo immaginare che capitasse due volte nel giorno dell’inaugurazione. Succederà di nuovo? Di sicuro, ma siamo anche attrezzati per intervenire in tempi rapidi, come è stato dimostrato mercoledì. Per ragionare davvero su una corsia dedicata aspettiamo di vedere come andranno le prossime settimane».
Seconda giornata. Ieri ad esempio la seconda giornata di collegamento del tram tra Mestre e Venezia si è risolta senza particolari intoppi con l’eccezione di un’auto parcheggiata male che, in via Beccaria, a Marghera, poco dopo le 14 ha bloccato il siluro rosso per 15 minuti. Tuttavia, essendo lo stop inferiore ai 20 minuti, si è deciso di non far entrare in servizio i bus sostitutivi. «Per il resto non ci sono stati imprevisti tecnici e nemmeno incidenti o auto in panne che hanno obbligato il tram a fermarsi», aggiunge Zaggia, «e anche gli utenti sembrano avere meno dubbi su coincidenze e fermate».
Circolari 41 e 42. Il tram resterà sorvegliato speciale per almeno altri sette giorni, e poi Actv interverrà dove servirà limare una coincidenza o prevedere un bus in più o in meno. Un esempio? Le nuove circolari 41 e 42 che partono da piazza 27 ottobre sono - secondo i primi dati di Actv - scarsamente utilizzate e per questo potrebbero essere ripensate. Forse però sono poco usate anche perché ancora poco conosciute. Per questo ogni valutazione è rinviata.
Vigili urbani. Nel pomeriggio un vertice anche del comando dei vigili urbani per fare il punto della situazione. La loro richiesta più importante, concordata con i vertici di Actv, è che in caso di blocco i passeggeri non vengano fatti scendere - come è accaduto mercoledì - prima dell’arrivo dei vigili urbani per questioni di sicurezza. «Non è pensabile», spiegano dal comando, «che con il buio o con la nebbia le persone scendano senza che venga loro garantita la sicurezza».
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