«Tram, più garanzie sulla sicurezza»
Tram in deposito per tutta la giornata di ieri, si è prolungato il fermo iniziato alle 13 di lunedì dopo cinque interruzioni alle corse che avevano messo in allarme Pmv e Actv. È conseguenza della decisione delle aziende del trasporto pubblico di chiedere una perizia ad una ditta esterna per capire esattamente quali sono i problemi che stanno rallentando la corsa del tram verso Marghera. Uno stop, l’ennesimo, che mette in allarme tutti stavolta, a partire dalla Municipalità di Marghera per arrivare alle organizzazioni sindacali.
«Siamo molto preoccupati per questi intoppi. Abbiamo chiesto un incontro urgente con Pmv e Actv per capire cosa sta succedendo e capire se il tram inizierà le sue corse fino al Panorama davvero dal 15 settembre, come speriamo, o se avremo a che fare con l’ennesimo rinvio», dice il presidente di Marghera, Flavio Dal Corso. E avverte: «Nel frattempo la gente vede correre i bus Actv e sulla stessa rotta i mezzi vuoti del tram senza capirne il motivo. Certo si attende l’ok della commissione ministeriale ma visto che da Pasqua ad oggi l’avvio delle corse è sempre rinviato è bene fare chiarezza, una volta per tutte».
Chiarezza e garanzie sulla sicurezza viene chiesta anche dalla Rsu unitaria di Actv. «Abbiamo scritto all’azienda e al commissario Zappalorto per chiedere un incontro urgentissimo. Vogliamo garanzie di sicurezza altrimenti a nostro avviso non è possibile garantire l’arrivo del tram a Marghera», dice Valter Novembrini (Cgil Trasporti). E Gianpietro Antonini del sindacato di base Usb Venezia aggiunge: «Attendiamo una convocazione dopo aver avviato una procedura di raffreddamento. Questi continui fermi sono preoccupanti e fanno pensare a sovraccarichi sulla linea elettrica. Ma noi non siamo esperti e quindi deve essere l’azienda a fare chiarezza».
Chiarezza che viene sollecitata anche dai cittadini che ogni giorno vanno alla fermata per scoprire se il tram passa o meno o devono stiparsi sui bus sostitutivi che collegano Favaro a piazzale Cialdini e alla fine di via Cappuccina.
La ditta incaricata della perizia sulla linea elettrica è la Sinergo, che ha già collaborato in passato con il progetto del tram a Mestre. Obiettivo delle indagini è capire cosa origina le interruzioni che hanno portato, lunedì dal primo pomeriggio fino a tutta la giornata di ieri, a sospendere l’esercizio e ad attivare il servizio sostitutivo con bus. Una scelta motivata da Actv e Pmv con la volontà di ridurre i disagi ai cittadini.
Ieri non sono emerse novità dai controlli eseguiti dai tecnici dei consulenti esterni che hanno lavorato con una serie di verifiche nelle varie sottostazioni del tram lungo il percorso approfittando del fatto che la rete elettrica del tram non era funzionante. E di sicuro si è tenuta nel tardo pomeriggio una riunione tra tecnici per la prima analisi dei risultati delle verifiche. Per tutta la giornata di ieri in città si è attesa la comunicazione della ripresa delle corse del tram, che non è però arrivata. Oggi si capirà se il tram tornerà a correre.
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