Tram, passeggeri a quota 42 mila Rondò di sicurezza allo studio

Aumentano gli utenti del servizio e il Comune studia la rotatoria per far rientrare i mezzi a Mestre in caso di emergenze che bloccano il ponte della Libertà. Costo: 4-8 milioni, si attende il preventivo
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, viale della libertà/ Il tram si ferma all'imbocco del ponte della libertà
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, viale della libertà/ Il tram si ferma all'imbocco del ponte della libertà

Mentre si scopre che i passeggeri del tram sono in crescita e hanno raggiunto una media giornaliera di 42 mila presenze sui mezzi delle due linee, per Venezia e per Marghera, il Comune e Avm holding, in particolare Pmv, sono impegnati a studiare come realizzare l’intervento di sicurezza che dovrebbe garantire di non interrompere le corse in caso di blocco del ponte della Libertà. Progetto che piace al sindaco Luigi Brugnaro e che gli uffici della Mobilità non hanno affatto accantonato. Anzi si stanno valutando i costi. Lo scoglio più grande è trovare i finanziamenti. «Pensiamo ad un sistema di rotaie che consenta al tram di ritornare verso Mestre in caso di blocco del ponte. Stiamo facendo i preventivi per un intervento che oggi sembra l’uovo di Colombo ma che poteva essere previsto anche dai nostri precedessori», commenta l’assessore comunale alla Mobilità Renato Boraso preoccupato sempre dei costi del tram: 455 mila euro al mese di mutuo per 40 anni e ora 350 mila euro per sostituire gli pneumatici. Tanti soldi. Ma i passeggeri, ammette l’assessore, sono in aumento.

Il progetto potrebbe costare tra i 4 i 8 milioni di euro ma si attendono i preventivi per averne la certezza. E l’idea piace anche alla Polizia municipale. La rotatoria di rotaie per il tram dovrebbe nascere alla fine del cavalcavia di San Giuliano in direzione di Venezia, prima del ponte. Si utilizzerebbe la corsia che oggi permette alle auto di svoltare a sinistra per fare inversione ad U, evitando di arrivare a Venezia. Lo stesso farebbe il tram per evitare di avere i tram fermi sul ponte in caso di emergenza sul collegamento, l’unico via terra, con Venezia. Casi che non sono rari. «I tram rientrerebbero tutti verso Mestre e i collegamenti con Venezia si potrebbero assicurare con navette, fermando anche le auto prima del ponte», precisa Boraso.

L’idea trova in città estimatori ma anche critici. Per l’assessore che avviò i cantieri del tram, Enrico Mingardi, «la soluzione è intelligente per strutturare un sistema di trasporto che funziona. Per finanziarlo il Comune potrebbe chiedere parte di quei fondi per il tram non utilizzati da altre città che avevano scelto la tecnologia a guida vincolata. A L’Aquila il tram non è mai arrivato dopo il terremoto e i progetti di Padova sono stati stoppati da Bitonci. Quei fondi ci sono ancora». Critico invece l’ex amministratore di Pmv, Antonio Stifanelli: «È inutile un rondò a San Giuliano visto che esiste il deviatoio alla fine di viale San Marco che assolve alla funzione. Si usi quello. Più utile è la corsia preferenziale per tram, bus e mezzi di soccorso sul ponte della Libertà», avverte.

Ma la corsia preferenziale, seppur studiata, è stata bocciata dalla giunta Brugnaro. Gestire le emergenze con mezzi navetta significa fermare le auto ai Pili. Qui è prevista la nascita del parcheggio della “Porta di Venezia”, la società oggi in mano a Costantini, fedelissimo del sindaco Brugnaro (che da imprenditore aveva acquistato i terreni). 450 posti previsti con una gestione per sette anni come recupero spese per la cessione di una porzione di terreno al Comune per realizzare la ciclabile tra i Pili e il Vega.

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