Tram, il Comune pensa al cambio linee

Da Favaro si potrebbe arrivare a Marghera e da piazzale Cialdini a Venezia. Boraso: «I tecnici stanno studiando»
Di Mitia Chiarin
Agenzia Candussi, giornalista Chiarin. Rotonda di San Giuliano ,rotaia tram che da viale San Marco porta a cavalcavia S. Giuliano
Agenzia Candussi, giornalista Chiarin. Rotonda di San Giuliano ,rotaia tram che da viale San Marco porta a cavalcavia S. Giuliano

Modificare le due linee del tram? L’idea proposta dal Pd comunale, dal circolo Trasporti e Mobilità e dalla Municipalità di Mestre Carpenedo non passa inosservata in Comune. «La stiamo valutando, i nostri tecnici stanno studiando la proposta per valutarne pro e contro», spiega l’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso.

L’idea è quella di modificare le due linee attuali. Nel senso che la T1 che oggi collega Favaro con Venezia dovrebbe invece diventare la linea che collega Favaro a Marghera mentre la linea per Venezia dovrebbe partire da piazzale Cialdini e arrivare a piazzale Roma. Una ipotesi strampalata? Mica tanto se Boraso ammette che i tecnici la stanno valutando. «L’importante è che il tram mantenga margini che ci consentano di garantire il versamento della quota di mutuo di 455 mila euro al mese. Oggi i passeggeri, per le due linee, oscillano tra i 38 mila e i 41 mila. Queste le oscillazioni medie giornaliere. Modificare le due linee garantirà maggiori passeggeri? Lo stiamo valutando». I benefici di questa ipotesi li ha elencati pochi giorni fa anche il delegato municipale Giacomo Millino, in un documento critico con il Comune sugli effetti della riorganizzazione dei bus Actv del settore urbano in vigore dal 9 gennaio scorso. «Con la linea Favaro-Marghera verrebbe garantito il collegamento diretto con la stazione ferroviaria mentre il collegamento tra la città storica e la terraferma, sulla direttrice Venezia-Cialdini», spiegava il delegato, «avrebbe il beneficio di limitare le eventuali possibili criticità dovute all’interruzione totale del servizio per incidenti sul ponte della Libertà». E non è l’unica novità, questa, allo studio di Comune e Avm. Nei mesi scorsi si era parlato dell’ipotesi di realizzare un altro troncone di rotaie ai Pili, prima del ponte della Libertà per assicurare al tram di poter evitare di imboccare il ponte della Libertà, in caso di incidenti rilevanti, evitando di interrompere il servizio.

Ipotesi allo studio ma di certo non economica, visto che il progetto potrebbe costare tra i 4 e gli 8 milioni di euro.

Come reperirli? Questo è un problema, vista la limitata capacità di spesa dell’amministrazione comunale, tema ribadito in ogni dove dalla giunta Brugnaro.

Una alternativa forse meno costosa, anche questa all’esame di Avm, Pmv e Mobilità è quella di spostare lo scambio alla fine di viale San Marco, verso la rotatoria di San Giuliano, sul tratto a ridosso di via Forte Marghera che potrebbe consentire di deviare da lì i mezzi diretti a Venezia in caso di blocco della viabilità.

«Si tratta di proposte che sono tutte in corso di valutazione per migliorare il sistema di trasporto. Una volta valutati costi e benefici diremo la nostra su queste ipotesi», conferma l’assessore comunale.

Da mesi è in corso anche il dialogo tra Pmv e Avm e i tecnici dell’ufficio Ustif di Venezia per garantire al tram le necessarie migliorie che ne garantiscano il funzionamento. Un confronto che era partito dalla lettera di novembre 2016 che paventava uno stop alle corse, mai avvenuto, e che ha portato per esempio a fissare sulla linea aerea di contatto della tramvia 1.300 fascette di sostegno dei bulloni della Lac, che in alcune occasioni non hanno tenuto.

Sul fronte della riorganizzazione delle linee Actv del settore urbano nei prossimi giorni è prevista la prima verifica della «sperimentazione», così l’ha sempre chiamata l’assessore, anche alla luce delle critiche dei pendolari e degli utenti, che sembrano non averla gradita viste le lamentele.

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