Tram ancora fermo, cinque ore di disagi

Dalle 9 alle 14 corse per Venezia sui mezzi sostitutivi per un bus in avaria sul ponte della Libertà. Proteste dei pendolari
Di Mitia Chiarin

Bus in avaria sul ponte della Libertà in direzione di Mestre, il tram è costretto a fermarsi. Un blocco che dura la bellezza di cinque ore, dalle 9 del mattino fino alle 14 di ieri. E questo perché l’autobus Actv che si è fermato sulle rotaie sul ponte tra Mestre e Venezia ha perso anche olio e una lunga scia scivolosa per circa 500 metri ha imbrattato la piattaforma del tram, costringendo dopo l’intervento di recupero dell’autobus di linea rotto, anche l’entrata in campo delle squadre di operai per la pulizia del tratto “sporcato” dall’olio motore. Per i pendolari che usano il tram della linea T1 quella di ieri mattina è stata l’ennesima giornata di disagio.

«Servizio sostitutivo tram: ovvero carro bestiame pronto a partire. Il tutto per la modica cifra di 350 euro all'anno! Ma che bella idea il tram», protesta una utente del trasporto pubblico che ha sfogato, come altri, la sua rabbia sulla pagina Facebook dello “sciopero dell’abbonamento Actv”. Una delle tante voci che si levano contro un mezzo di trasporto che mediamente sulle due linee, quella per Venezia e quella per Marghera, ospita ogni giorno 36 mila passeggeri ma che non riesce a risultare affidabile per i continui contrattempi e fermi che costringono i passeggeri a scendere dai tram e a salire sui bus sostitutivi messi in campo da Actv. Oltre 150 da settembre 2015.

Ieri la linea T1 ha continuato a funzionare ma solo fino alla fine di viale San Marco. Alla fermata forte Marghera i passeggeri sono stati fatti scendere per attendere l’arrivo dei bus che li avrebbero condotti fino a Venezia. E nel corso della mattinata, in assenza di informazioni ufficiali gestite dalle pagine di informazione sui social dell’azienda di trasporto, (che in altre occasioni hanno fornito informazioni utili ai passeggeri) c’è chi ha pensato a più fermi delle corse del tram per motivazioni differenti, nel corso della mattinata. Invece il problema era solo uno, i lavori di ripristino e pulizia della corsia del ponte della Libertà dove si è fermato il bus guasto. Per fortuna dopo cinque ore di disservizi, la situazione dalle 14 è tornata alla normalità e le corse sono riprese regolari su tutte e due le linee del tram.

Tra i pendolari è ripreso il dibattito: c’è chi chiede di fermare il progetto tram e sostituirlo con il filobus ma è francamente difficile pensare di gettare alle ortiche un progetto costato 208 milioni di euro, dieci anni di cantieri e che ha portato tra Mestre, Venezia e Marghera venti chilometri di rotaie. Il filobus è allo studio dell’amministrazione Brugnaro per creare nuovi collegamenti con l’aeroporto e l’ospedale dell’Angelo ma servono fondi europei che gli uffici del Comune cercano di intercettare. Altri sollecitano di attivare le corsie preferenziali per il tram per tenere separato il traffico privato dal servizio pubblico. Il progetto originarie prevedeva corsie preferenziali, anche in viale San Marco e via Ca’ Rossa, non attivate, poi, per timore delle proteste dei residenti. Quindi anche la città è chiamata a scegliere una buona volta la soluzione più realistica e utile per contribuire a garantire le corse del tram. La sperimentazione della corsia preferenziale lungo il ponte della Libertà, richiesta dalla giunta Brugnaro a Veneto Strade, che poi l’aveva concessa, non si è concretizzata.

Va segnalato poi che anche gli autobus tradizionali si fermano frequentemente a causa di guasti ed avarie: il parco mezzi di Actv è vecchio e servono investimenti per ammodernare il trasporto pubblico, da tempo nota dolente della città.

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