Tram a regime, sono saliti in 14 milioni
Oltre un anno è passato da quando il sistema tram è entrato a regime con le corse per Venezia e oggi sui mezzi color rosso veneziano viaggiano mediamente ogni giorno 38 mila passeggeri, con punte di 44 mila in alcuni periodi di transiti più intensi.
Quattordici milioni l’anno. In un anno, tra settembre 2015 e settembre 2016, si sono contati circa 14 milioni di passeggeri. Tanti sono infatti i passaggi rilevati dalle validatrici sui 20 tram della flotta di Actv. Oggi, ci viene spiegato da fonti dell’azienda di trasporto, il tram ha già coperto 1,3 milioni di chilometri di percorrenza con quasi 140 mila corse sulla rotta Favaro-Venezia e su quella tra Mestre Centro e Marghera. Il sistema tramviario copre circa il 40 per cento dei viaggi effettuati all’interno del servizio automobilisti urbano di terraferma.
Evasione. L’evasione è invece al 5 per cento, dato 2016 conteggiato su bus e tram e l’azienda punta con campagne e controlli a ridurre il numero di viaggiatori senza biglietto che non sono mai solo stranieri ma anche locali.
Le corse serali d’estate. La sperimentazione delle corse serali la scorsa estate ha dato risultati positivi. Nel periodo invernale le corse fino a tardi sono garantite il sabato e domenica ma il successo assicura la ripetizione dell’esperienza.
Fermi ridotti. In questi mesi si sono ridotti i guasti e pure si sono verificati meno comportamenti scorretti in strada che hanno stoppato le corse dei tram. Molti sono stati tra settembre 2015 e l’estate 2016 gli episodi di mezzi in avaria sul ponte della Libertà e di auto parcheggiate male in viale San Marco o via San Donà. Ogni stop significa fermare i tram e mettere in campo i bus sostitutivi, che finora sono costati 200 mila euro. Il conteggio dei fermi non è ancora aggiornato, ma l’utenza, dopo mesi di feroci lamentele, si è abituata alla fatalità convivendo con un mezzo a guida vincolata, che non può superare alcun ostacolo e talvolta si ferma. Resta alto il malcontento per le rotaie su cui è facile cadere in moto, scooter e bicicletta.
Pessima fama. Giovanni Seno, direttore generale di Avm, da tempo cerca di smontare la pessima fama del tram. In commissione comunale aveva contato tra il 16 settembre e marzo 2016, 176 fermi. Dal primo gennaio 2016 al 20 marzo con 30.590 corse c’erano stati 82 fermi: 45 dovuti a maleducazione civica, 37 a problemi tecnici. «Le corse che hanno subito contraccolpi sono state 246 su oltre 30 mila e 500: lo 0,8 per cento», spiegò. Con il passare dei mesi, i casi di fermo prolungato e di intoppi seri alla linea (la storia del tram in dieci anni è piena di esempi, dai giunti spezzati ai cali di tensione elettrica) sembrano essere drasticamente diminuiti. Avm e Pmv con le aziende che hanno realizzato l’opera da 208 milioni stanno ora anche per chiudere i conteggi contrattuali.
I timori dei costi. Tutto bene, quindi? Insomma. Al tram ci siamo abituati ma resta il dilemma dei costi: 455 mila euro al mese di mutuo per 40 anni a carico dei bilanci di Avm; importanti spese di manutenzione da mettere in conto; la commessa da 350 mila euro per sostituire gli pneumatici. Costi che hanno un senso se l’utenza aumenta. I numeri di questi giorni confermano che il mezzo (moderno e poco inquinante) se inserito nel sistema del trasporto pubblico veneziano alla fine migliora l’offerta per i pendolari.
I nodi da risolvere. Sulla piattaforma Iris, che raccoglie le segnalazioni dei cittadini, c’è chi si lamenta del rumore del tram a Carpenedo e si scopre così che Pmv ha già messo in conto interventi su una serie di giunti ammalorati tra le piattaforme per il 2017. Va migliorato l’interscambio di piazzale Cialdini, oggi landa senza servizi, e va anche data dignità alla zona tra via Ulloa e piazzale Giovannacci dove passano i viaggiatori che dal sottopasso ferroviario vanno alla fermata del tram della linea T2. Il passaggio è intenso, ma si cammina tra i rifiuti. Una scena tutt’altro che decorosa.
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