Tram a 70 all’ora, prova superata: pronto per il ponte della Libertà

Test eseguito a Strasburgo nella sede della Lohr con sassi e pezzi di gomma nelle rotaie, ora tocca al ponte della Libertà verso Venezia

VENEZIA. ue prove sul circuito fuori Strasburgo della Nuova Trans Lohr: il tram di Mestre lanciato prima alla velocità di settanta chilometri orari per un giro completo del circuito e poi una prova in cui il “siluro” rosso veneziano ha dovuto superare vari ostacoli. Sassi e pezzi di gomma inseriti dentro la scanalatura delle rotaie e che sono stati spazzati via dal sistema “scaccia sassi” di cui è dotato il tram di Mestre. «Le prove sono state superare e anche le temperature in corsa sono rimaste le stesse. Quindi adesso possiamo organizzare la prova a settanta chilometri orari sul ponte della Libertà. La data la decidiamo la prossima settimana», spiega, soddisfatto, Antonio Stifanelli, amministratore di Pmv che ha il compito, non facile, di portare entro maggio il tram a correre da Favaro e Mestre fino a piazzale Roma.

Le prove eseguite ieri a Strasburgo sono l’anticamera della prova di velocità, senza trattore, a settanta chilometri orari, che il tram dovrà superare per arrivare a Venezia.

È questa infatti la velocità a cui dovrà attenersi il tram attraversando il ponte della Libertà, velocità che a Mestre e Marghera la tramvia difficilmente raggiunge visto che i mezzi si muovono nel traffico e tra i semafori. Sempre ieri, in contemporanea con i test nella sede della casa “madre” del tram, la nuova Lohr nei dintorni di Strasburgo, in Francia, a Mestre sono tornati i commissari ministeriali e dell’ufficio Ustif, che hanno iniziato, come concordato la settimana scorsa con Pv, le prove tecniche in vista del via al pre esercizio del tram. Prove che ieri hanno interessato i sistemi di isolamento delle fermate in direzione di Venezia e l’aggiornamento del sistema “Coma”, quello che ferma il tram in presenza di ostacoli. Quando sono iniziate le corse da Favaro a Mestre, nel 2010, si utilizzava il sistema “Coma 1”, poi l’aggiornamento tecnologico e dei software ha consentito evoluzioni ed ora si utilizza il “Coma 4”, quarta versione del dispositivo che oggi ferma meno frequentemente il tram in presenza di sporcizia sulle rotaie, un problema testato anche a Strasburgo per capire come si comporta il mezzo lanciato ad una velocità sostenuta nel caso un sasso o qualche oggetto rigido (vedi lattine e sporcizia che tanti gettano dai finestrini delle auto in corsa anche sul ponte verso la città storica, per intenderci) finisca dentro la scanalatura della rotaia su cui corre la tramvia.

La commissione tornerà anche la prossima settimana per un’altra serie di test mentre a Pmv continua l’attesa per la consegna da parte delle aziende del tram di tutta la documentazione conclusiva dei lavori eseguiti sulla linea per Venezia. «Continua il ritardo nella consegna della documentazione», ha confermato anche ieri Stifanelli che alle aziende del tram ha concesso altri cinque giorni, non uno di più, di tempo per la consegna di tutti gli incartamenti. Dovranno arrivare in via Martiri della Libertà entro il 24 febbraio, pena una serie di penali su cui ha dato il suo assenso anche il commissario Zappalorto.

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