Tragedia di San Stino, martedì i funerali dei tre ragazzi
TORRE DI MOSTO. Saranno celebrati martedì, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, i funerali di Andrea Pagotto, Davide Antoniazzi e Riccardo Rado, i tre ragazzi di Torre di Mosto che hanno perso la vita nella notte tra venerdì e sabato scorso.
Saranno funerali congiunti, come espressamente voluto dalle famiglie. Andrea, Davide e Riccardo, uniti nella vita da una sincera amicizia, saranno dunque insieme anche nel loro ultimo viaggio.
In occasione dei funerali, verrà proclamato il lutto cittadino. Il sindaco Giannino Geretto, che lo aveva subito annunciato non appena appresa la tragica notizia, firmerà la specifica ordinanza lunedì mattina. E sempre lunedì, alle 19, verrà recitato in chiesa il Rosario.
In giornata il parroco, don Gabriele Secco, incontrerà alcuni degli amici dei tre giovani, per concordare eventuali iniziative che i ragazzi vorranno attuare in ricordo dei loro compagni. Di sicuro ci sarà la presenza alla funzione del coro parrocchiale. La chiesa di San Martino Vescovo probabilmente sarà troppo piccola, per contenere la folla immensa che vorrà tributare l’ultimo saluto ad Andrea, Davide e Riccardo. Sull’esterno della chiesa è già installato da tempo un megafono, che per l’occasione verrà con ogni probabilità messo in funzione.
Intanto Torre di Mosto ha vissuto una giornata funesta. La comunità è ancora sotto choc e impietrita per la tragedia avvenuta. Nel corso delle funzioni religiose per la celebrazione della “Domenica delle Palme”, don Gabriele ha invitato, durante le invocazioni, a pregare per i tre giovani ragazzi, informando al termine della messa i fedeli sulla data dei funerali. «Nella comunità sono ancora tutti senza parole, quanto accaduto è una tragedia tremenda», commenta il parroco, «i familiari sono tutti quanti comprensibilmente distrutti di fronte a un fatto del genere. Tutte e tre le famiglie si sono sentite solidali e hanno condiviso il loro lutto». Don Gabriele è l’arciprete di Torre di Mosto solo da pochi mesi. Per questo non aveva ancora avuto modo di conoscere tutti i giovani del paese. E mai, forse, avrebbe pensato di doverlo fare in una circostanza così tragica.
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