Traffico internazionale di cocaina, arresti e perquisizioni a Venezia e Treviso
VENEZIA. Italiani e africani insieme per spacciare cocaina nelle province di Venezia e Treviso: i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di San Donà ne hanno arrestati otto, per traffico internazionale di stupefacenti. Nelle telefonate per lo spaccio, la cocaina diventava spritz, caffè, birra.
"One More time" hanno chiamato l'operazione, perché gli arrestati sono tutti ben conosciuti alle forze dell'ordine.
Gli arrestati. Si tratta di Alex Isaac Ekutu, 32 anni; il giamaicano Peter Gary Obst; la trevigiana Barbara Bergamo, 46 anni; la jesolana Michela Moro, 30 anni; il trevigiano Roberto Battistello, 43 anni; il veneziano Roberto Zanon; Mouthapha, nato in Burkina Faso, 23 anni. Un ottavo arresto è stato fatto nella serata.
I carabinieri, in un'indagine coordinata dalla procura di Venezia, stanno dando corso all'esecuzione di una decina di misure cautelari e a una trentina di perquisizioni, con l'utilizzo di unità cinofile antidroga e di elicotteri.
L'indagine ha preso il via dall'arresto di una donna del Burkina Faso in San Donà di Piave, trovata in possesso di 150 grammi di cocaina suddivisa in ovuli: risalendo nella catena dello spaccio, i carabinieri avevano intercettato all'aeroporto di Bologna un suo connazionale, con ovuli in pancia per altri tre etti di cocaina. Nel giugno del 2015, un altro giovane africano era stato arrestato appena sceso dal suo volo in arrivo da Istambul, questa volta al Marco polo di Venezia: 170 grammi per lui. Arresto dopo arresto, pequisizione dopo perquisizione, in quel giugno 2015 i carabinieri hanno sequestrato un chilo di cocaina, con una purezza del 60-70 per cento e 5 mila euro, provento di spaccio nel Veneziano.
La droga grezza proveniva dal Gambia, veniva lavorata in Burkina Faso, inserito in ovuli ingoiati da "trasportatori", che una volta in Italia affidavano la cocaina alle persone che sono state arrestate nelle ultime ore: "Una rete nella quale le sostanze venivano cedute ad altri pusher", spiega il capitano Dario Russo, "dopo averle nuovamente tagliate: pusher dediti allo spaccio di cocaina che operavano principalmente sul litorale jesolano e nell'entroterra dei Comuni di San Donà di Piave, Quarto d'Altino presso le proprie abitazioni o all'interno dei parchi cittadini. Una rete allargata anche alla provincia di Treviso, dove sono state eseguite altre misure cautelari".
Nel corso dell'operazione di sabato eseguita con il supportod ei carabinieri di Latisana, treviso, Conegliano e al Compagnia d'intervento operativo 4° Battaglione "Veneto", sono stati sequestrati anche 600 grammi di marijuana, 2 mila euro.
"Siamo convinti di aver assestato un duro colpo alla criminalità africana operante nel settore della vendita di sostanze stupefacenti nel Basso Piave", conclude il capitano Russo.
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