Traffico, ecco le richieste delle categorie

Il sindaco Brugnaro ha chiesto a motoscafisti, gondolieri e trasportatori di depositare le osservazioni sul futuro Piano
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 23.09.2014.- ore 16.00 traffico in Canal Grande zona Stazione.-
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 23.09.2014.- ore 16.00 traffico in Canal Grande zona Stazione.-

VENEZIA. I motoscafisti hanno chiesto di eliminare le ordinanze che vietano il passaggio sotto il ponte di Rialto in alcune fasce orarie. I trasportatori un migliore accesso ai rii e nuovi pontili. I gondolieri «più controlli» e nessun cambiamento.

Sono i desiderata delle categorie che lavorano sull’acqua inviate in questi giorni all’Ufficio Traffico acqueo del Comune. Richieste sotto forma di documento, sollecitate dal sindaco Luigi Brugnaro in vista della grande Conferenza prevista per il 25 febbraio a Ca’ Corner. Primo incontro “operativo” della nuova amministrazione sull’annoso problema del traffico acqueo, in vista dell’approvazione del nuovo Piano. A Ca’ Corner, sede della Città metropolitana (ex Provincia) che sulla Mobilità ha molte competenze.

Per questo il sindaco ha chiesto alle categorie di presentare le loro proposte e osservazioni. «Non per fare la somma dei desideri», precisano dal suo staff, «ma per avere una informazione completa e poi decidere possibilmente con il massimo del consenso».

Che significa? Dopo anni di Far West, aumento del numero di barche e di viaggi legato all’aumento del turismo, ordinanze che si moltiplicano e si annullano, il quadro si è fatto complicato. Da una parte l’esigenza della sicurezza, con le indicazioni della Procura sul limite ai passaggi sotto il ponte di Rialto dopo l’incidente dell’agosto 2013. Dall’altro l’esigenza di consentire la mobilità tutelando una città fragile, soggetta ai colpi del moto ondoso, delle correnti e dell’erosione. Voragini sotto i palazzi e in corripondenza di alcuni punti di traffico intenso, muri che cadono a pezzi, fondamente a rischio.

C’è l’esigenza di aggiornare strumenti normativi pensati quando il traffico era la metà, spesso scritti in modo da lasciare spazio a ricorsi vincenti.

Ecco allora il primo passo: le richieste delle categorie. Tassisti e noleggiatori se la prendono con le ordinanze inutili: «Ci vietano di passare sotto il ponte di Rialto la mattina», dicono, «risultato è che si intasano i canali limitrofi, e per portare i clienti siamno costretti a giri assurdi». I motoscafisti chiedono anche il “libero passaggio” delle carovane, gruppi di tre o più taxi che percorrono il Canal Grande carichi di turisti orientali. Libera circolazione che interessa con qualche problema adesso anche i rii minori. Sul fronte delle merci, i trasportatori denunciano la cronica mancanza di pontili e approdi. Costretti ancora oggi a scaricare a Rialto in quinta fila. Resta aperto il problema del passaggio dei barconi in ferro, vietati poi reintrodotti.

Infine i gondolieri. «Per noi non ci sono grandi problemi, sarebbero necessari maggiori controlli sulla velocità», dice il presidente del bancali Aldo Reato. Le limitazioni alle gondole sono state in parte modificate dopo le proteste. «Ma la gondola è l’imbarcazione simbolo di Venezia», dicono, «non possiamo impedire l’accesso a loro». Una base di partenza su cui discutere.

Oltre alle categorie ci sono anche le esigenze del trasporto pubblico. Centinaia di vaporetti e motoscafi concentrati in Canal Grande, con la politica del “decentramento” (e del passaggio per la Giudecca e per linee esterne) abbandonata da anni. Ci sono anche i “diportisti”, in realtà residenti, che si vedono limitare gli accessi e la possibilità di ormeggio. Non sono riuniti in categoria ma decisi a far sentire la loro voce. «Non bisogna impedire ai veneziani di vivere la loro città in barca», dicono. Fra i temi che dovranno essere trattati nel nuovo Piano del traffico, la babele di ordinanze, divieti complicati con divisioni per tipologìe e fasce orarie: l’attualità dei rii blu, interdetti a tutto il traffico a motore e dei sensi unici, che spesso costringono a lunghe percorrenze e dunque a un aumento dei costi e a un maggiore inquinamento e moto ondoso.

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