Traffico acqueo a Venezia, in Canal Grande spunta anche un semaforo

Proposto da Actv e dal Comune, subito bocciato dagli uffici della Mobilità. Contrari anche i gondolieri

VENEZIA. Un semaforo a Rialto per regolare il traffico in Canal Grande. È spuntata anche questa ipotesi, non molto legata alla tradizione della città, nel corso dei vertici convocati in municipio per affrontare l’annoso problema della congestione delle imbarcazioni e della sicurezza, soprattutto a Rialto. Actv e Comune hanno avanzato l’ipotesi, in parte condivisa dalla Capitaneria. Ma gli uffici della Mobilità hanno detto no. E il progetto si è subito fermato, evitando polemiche e strascichi internazionali.

«Un sistema certo non utile alla regolamentazione del traffico», ha ribadito ieri il presidente dei gondolieri Aldo Reato nel corso di un’audizione in Provincia, «le manovre sarebbero molto difficili con la corrente e il vento e i mezi che certo non possono stare fermi». Secondo i gondolieri per controllare il traffico e prevenire ingorghi e incidenti «sono sufficienti tre postazioni fisse di controllo». I semafori sulla curva di Rialto sarebbero inutili e anche pericolosi. «Gli esperimenti di questo genere non hanno mai dato grandi risultati», ricordano a palazzo Cavalli, sede del Traffico acqueo.

Il semaforo c’era in Rio Novo, quando ancora ci passava il motoscafo Actv della linea 2, per fermare i taxi e i motoscafi che arrivavano in senso contrario. Ma in particolari condizioni di marea e di venti risultava molto difficile, in effetti, tenere l’imbarcazione ferma in attesa del verde.

Difficile applicare ai canali i principi della strada. Una particolarità quella del traffico nei rii, che spesso viene affrontata dalle istituzioni pubbliche con i parametri della terraferma. «Bisogna intervenire sulla situazione del traffico acqueo», ha detto la presidente Francesca Zaccariotto, «ma il ginepraio di competenze e il prossimo commissariamento della Provincia rende tutto più difficile».

 

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