Trafficante di diamanti preso in un hotel di Jesolo
JESOLO. Dalla Russia a Jesolo, arrestato trafficante di diamanti in vacanza. Forse stava cercando di piazzare qualche pezzo di enorme pregio anche al lido, dove arrivano ormai migliaia di connazionali per le vacanze, e tutti benestanti a dir poco. Il 30 luglio, verso le 6, gli agenti della squadra anticrimine del commissariato di Jesolo hanno bussato alla sua porta, in una stanza presso l’hotel “Gallia”. Vladimir Gouriev, sul quale pendeva un provvedimento di cattura per arresto ai fini estradizionali, e con segnalazione dell’Interpol di Roma, non ha potuto fuggire questa volta. L’imputazione del ricercato è contrabbando e vendita illegale di pietre e metalli preziosi, fatti puniti dal codice penale russo e per i quali è prevista la pena di 7 anni di reclusione. Gli agenti lo hanno accompagnato presso gli uffici del Commissariato di Jesolo.
L’uomo ha esibito un documento di viaggio per stranieri emesso da autorità tedesche. Il documento riportava la dicitura “valido per tutti i paesi a eccezione della Russia”. E aveva anche un permesso di soggiorno con validità illimitata emesso dalle stesse autorità teutoniche. Effettuati tutti gli accertamenti e ottenuta la conferma di validità e attualità del provvedimento di arresto provvisorio ai fini estradizionali emesso il 5 settembre del 2008 dal Tribunale di Mosca, Gouriev è stato arrestato.
La polizia, sotto la direzione del commissario Giuseppe Cerni, ha affrontato ogni passaggio con la massima precisione e cautela, per evitare errori o passi falsi che consentissero al russo di farla franca.
A suo carico, anche violazioni delle leggi speciali a tutela dei movimenti attraverso le frontiere della Federazione russa e l’importazione illegale attraverso il confine russo di 15 rubini, naturali, del peso totale 67,97 carati, 3 zaffiri naturali, peso totale 4,32 carati, e 2 smeraldi, del peso totale 8,67 carati. Pietre di grande valore. Il valore complessivo dei preziosi è stato valutato, al momento dei fatti, in circa 12.640 dollari statunitensi.
Ma il russo era già stato arrestato dalle autorità russe per poi essere rilasciato con l’obbligo di non allontanarsi dal luogo di residenza. Con esperienza e scaltrezza era però fuggito agli investigatori che lo controllavano. È stato dunque trasferito al carcere di Santa Maria Maggiore” a Venezia, a disposizione del Presidente della Corte d’Appello.
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