Tracce di diossina al parco Ca’ Bembo

I sospetti che nel giardino di Ca’ Bembo ci fossero delle sostanze inquinanti è confermato. Nessuna traccia di amianto, ma di diossina sì. Le analisi effettuate da un privato per conto dell’Università...

I sospetti che nel giardino di Ca’ Bembo ci fossero delle sostanze inquinanti è confermato. Nessuna traccia di amianto, ma di diossina sì. Le analisi effettuate da un privato per conto dell’Università Ca’ Foscari hanno rilevato il superamento significativo delle concentrazioni di diossina nel suolo superficiale rispetto ai limiti di legge per le aree verdi.

A detta degli esperti, la diossina non è una sostanza volatile e potrebbe provocare reazioni soltanto se qualcuno per ipotesi si mettesse in bocca la terra. Resta da verificare se la quantità rappresenti un effettivo rischio per chi userebbe in futuro quell’area. In questo caso scatterebbe l’obbligo di bonifica a carico di Ca’ Foscari o del futuro acquirente, se il palazzo venisse venduto.

Il giardino di Ca’ Bembo è da molto tempo al centro di un acceso dibattito perché confina con la scuola Renier Michiel che lo ha da sempre utilizzato per i bambini fino a quando, tre anni fa, l’accesso è stato interdetto. Dopo la notizia della vendita di tre palazzi storici (Palazzo Cosulich, Ca’ Cappello e Ca’ Bembo) si era ipotizzato che l’annuncio fatto dall’Università della possibile presenza di sostanze inquinanti fosse un deterrente per chi continuava a chiedere delucidazione sulla chiusura del giardino.

Due settimane fa Ca’ Foscari ha presentato un piano di caratterizzazione per approfondire nel dettaglio tutta l’area alla conferenza di servizi (Direzione Progetto Venezia della Regione, che ha competenza sulle bonifiche; Arpav, Provincia, Comune e Università). Per piano di caratterizzazione si intende un campionamento di tutta l’area in base alla storia geologica del posto che verrà effettuato dall’Università.

L’Arpav non sta quindi attualmente svolgendo nessun approfondimento, ma è in attesa dei risultati dell’indagine dell’ateneo per il controllo finale dei dati come prevede la prassi. «La decisione di chiudere e tenere chiuso il giardino di Ca’ Bembo – fa sapere Ca’ Foscari – nella fase preparatoria di alcuni interventi di manutenzione e cautelativamente nel periodo successivo, è una scelta che Ca’ Foscari ha operato con senso di responsabilità tenendo conto di ogni possibile eventualità, nonostante le molte pressioni ricevute in senso opposto. Ora attendiamo di sapere le modalità e l’esito delle verifiche delle autorità preposte».

Vera Mantengoli

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