Tra Txroad e autovelox tra San Donà e Musile è psicosi da sanzione

La dura vita degli automobilisti nel Basso Piave: «Ai semafori scattano quando è ancora giallo, così è anche peggio»

Giovanni Cagnassi
Un dispositivo TxRoad
Un dispositivo TxRoad

SAN DONA’. Psicosi ai semafori gialli e autovelox ovunque. Guidare nel Basso Piave è diventato davvero pericoloso anche per le tasche e la patente. Automobilisti che inchiodano terrorizzati in tutta la rete stradale tra San Donà e Musile sono sempre più frequenti, con il rischio di nuovi incidenti per l'eccessiva cautela e apprensione. Il rilevamento dei passaggi delle auto con il semaforo rosso, TxRoad, è quello che più inquieta al volante. Le telecamere ai semafori sono state installate in via Eraclea, ma anche in via Giorgione. Quando inizia ad accendersi il colore giallo ci sono in realtà alcuni secondi di tempo prima che scatti la telecamera a filmare l'auto e la targa, per la precisione cinque secondi.

Ma gli automobilisti sono esasperati perché sono arrivate tante multe a San Donà. Anche il semaforo di Ceggia, cittadina subito dopo San Donà, ha già rilevato molte infrazioni con il transito al rosso lungo una strada così trafficata.

La psicosi inizia dopo i primi 6 punti decurtati dalla patente, con 138 euro di multa se pagata subito. Ma se nell’arco di due anni dovesse ripetersi la stessa infrazione potrebbe anche essere ritirata la patente.

Ecco che tutti ricorrono agli stratagemmi più disparati, come dichiarare che al volante ci fosse la nonna, la moglie, o il marito, oppure non inviando i dati e pagando la multa raddoppiata per evitare la spada di Damocle per i prossimi due anni di castigo. Ma la paura al volante, quella non svanisce più.

Ecco che gli automobilisti inchiodano al giallo o accelerano quando vedono il verde al semaforo con il cuore in gola per il cambio di colore improvviso.

«La situazione è peggiorata», spiega un automobilista, «e la sicurezza non viene garantita perché gli automobilisti innervositi e impauriti sono anche peggiori di quelli che non rispettano le regole del codice della strada».

Ci sono poi gli autovelox. A San Donà quelli nuovi sul ponte dei Granatieri e a Santa Maria di Piave, verso Jesolo, entrambi con limite a 90 km orari, viaggiano al ritmo di 30 infrazioni al giorno per eccesso di velocità.

E si aggiunge poi quello in uscita a Musile, sulla Triestina, celebre per le multe costate a migliaia di automobilisti. Tutti sperano che non entri in funzione, a San Donà, lo scout speed, sistema di rilevamento mobile che è il più impietoso di tutti. Insomma, guidare l'auto tra il basso Piave e il litorale è diventata un'ossessione e non ci sono alternative: bisogna andare piano. 

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