Tra la gente di via Gazzera Alta «Siamo prigionieri della Sfmr»
«Non siamo solo prigionieri dei passaggi a livello. Siamo prigionieri anche dei cantieri Sfmr, fermi da mesi, con la previsione di vedere chiudere definitivamente i passaggi a livello senza una viabilità alternativa verso la Gazzera. E con il timore di ritrovarci a vivere in un ghetto sociale visto che qui sono arrivati gli spacciatori».
Una delegazione di associazioni e residenti di via Gazzera Alta e Bassa, circa un migliaio di persone, che vivono tra i passaggi a livello della linea per Trieste e quella per Treviso, ieri hanno organizzato un sopralluogo per mostrare come è ridotta questa zona, isolata ad estrema periferia. All’appello delle associazioni Alveare, Auser circolo Montessori, Spi Cgil di Zelarino, Amatori bocce del parco Rodari e circolo Laconi hanno risposto in pochi: due consiglieri comunali di opposizione, due deputati (Pd e cinque stelle); il presidente della Municipalità, Gianluca Trabucco. Assente la giunta Brugnaro. Era stato invitato il sindaco.
La situazione. «Il sindaco ha perso un’occasione per comprendere i nostri problemi. Qua la politica non c’entra nulla», spiega la signora Rosi, battagliera residente. E racconta: «Vent’anni fa i passaggi a livello c’erano ma non ci sentivamo isolati e siamo venuti a vivere qui. Bastava tenere sott’occhio gli orari dei treni e ci si muoveva senza problemi. Oggi i passaggi a livello chiudono ogni 5 minuti. Passano giorno e notte anche treni merci con quaranta vagoni l’uno e non si vive più per il rumore. I treni devono attivare la sirena per mettere in guardia pedoni e ciclisti che passano sotto le sbarre». I cittadini ora temono anche lo spaccio: la polizia svolge blitz a ripetizione scovando sostanze stupefacenti nella “casa gialla” di via Gazzera Alta. «Rischiamo in questo isolamento di diventare un ghetto sociale», dicono. Se la passano male anche in via Olimpia nell’altro cantiere Sfmr bloccato a pochi metri dall’ex Umberto I.
Le richieste. Associazioni e cittadini chiedono soluzioni: la fine dei cantieri delle fermate della metropolitana di superficie, bloccati da cinque mesi, e la realizzazione della viabilità di collegamento con la Gazzera. E «il trasferimento dei residenti in una zona meno degradata come avevano prospettato le amministrazioni precedenti. Fino ad ora abbiamo avuto solo risposte parziali che non si sono concretizzate». Il riferimento è al Masterplan della stazione, stoppato da Brugnaro, deciso a rivederlo.
La passeggiata. Camminando con i residenti tra via Gazzera Alta e via Gazzera Bassa si percepisce la sensazione di isolamento: i due passaggi a livello si abbassano di continuo; il sottopasso pedonale verso il centro della Gazzera è un budello nero, senza illuminazione e con le pareti annerite. «La sera abbiamo paura a muoverci da sole», dicono le donne. Comune e Regione pensano di utilizzare la strada di servizio della tangenziale, di proprietà di Cav, per creare per i residenti un collegamento viario con la Cipressina. «Va bene, ma noi siamo legati alla Gazzera: andiamo in centro a fare le spese. Come ci arriviamo senza il collegamento con via Brendole, previsto da progetto?».
Sottopasso abbandonato. Alla fine di via Gazzera Bassa un ponticello consortile porta ai terreni dove i privati del consorzio Marzenego dovevano costruire, in cambio di un albergo e un centro direzionale, la viabilità per via Brendole, costo 9 milioni di euro. Lottizzazione da 127 mila metri cubi cancellata dalla giunta Orsoni. Il sottopasso per via Brendole è pronto ma abbandonato, nascosto da un muro in un tratto del grande cantiere Sfmr. Davanti al muretto, per terra, siringhe e preservativi buttati a terra. «Basterebbe asfaltare il ponte e potremmo arrivare con il sottopasso in via Brendole», dicono i cittadini. Ma dal Comune ribattono che quel ponte «non reggerebbe il passaggio delle auto». Per il Comune l’unica alternativa possibile oggi è la viabilità verso la Cipressina. In attesa che dalla Regione arrivino i fondi per completare la viabilità verso via Brendole. Soldi che non ci sono. I cantieri Sfmr, fermi da cinque mesi, sono privi di operai e occupati dalle erbacce: in via Gazzera Alta, Bassa, sotto la tangenziale, tra le case. E Aurelio se ne va. «A fine anno chiudo. Sono anziano, mia moglie non sta bene e io lascio», racconta Aurelio Battiston che gestisce l’alimentari di via Gazzera Alta. «Qui una volta c’erano tanti negozi, anche il parrucchiere. Sono rimasto solo e questo negozio non lo vuole nessuno».
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