Tra i friulani che contano prevale Emma Bonino

Per la successione al Colle, da Belci a Pedrotti scelgono la leader radicale. Agrusti indica Castagnetti, Da Pozzo manda al ballottaggio Amato e Padoan
Il ministro degli Esteri Emma Bonino, nella sala stampa di Palazzo Chigi a Roma, 23 agosto 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI
Il ministro degli Esteri Emma Bonino, nella sala stampa di Palazzo Chigi a Roma, 23 agosto 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

UDINE. «Sarei tentato di dire Emma Bonino». È questa la risposta a caldo del segretario regionale della Cgil, Franco Belci, alla richiesta di indicare il possibile successore del dimissionario presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Opinione questa condivisa anche dal sindaco di Udine, Furio Honsell, che tuttavia allarga la rosa anche ad Anna Finocchiaro («una donna al Quirinale significherebbe anche un segnale di grande rinnovamento») .

«Sarei tentato di dire Emma Bonino - spiega meglio Belci - che ha avuto la straordinaria sensibilità di rendere pubblico il suo stato di salute anche per evitare che il suo nome fosse messo in gioco. Ma penso sia più importante sostenerla nella sua battaglia, esprimendole la solidarietà della Cgil. Allora dico Pietro Grasso o Gustavo Zagrebelski, due limpidi uomini di legge nel momento in cui la legge in questo Paese è sempre meno rispettata».

Di diverso parere il segretario regionale della Cisl, Giovanni Fania, che non nascondere la sua grande simpatia per Sergio Mattarella, il giudice della Corte costituzionale, fratello di quel Piersanti assassinato nel 1980 dalla mafia mentre ricopriva l’incarico di presidente della Regione Sicilia. «Poi, per carità - aggiunge Fania - ci sono altre persone altrettanto degne di salire al Colle, ma credo e spero che non venga fatta una scelta strumentale visto il ruolo delicato. Serve insomma una persona di grande saggezza e di qualità che tenga il Paese in equilibrio in momenti così difficili».

Il presidente di Confcommercio Pordenone, Alberto Marchiori, rivela che «ieri sono stato da Piero Fassino e devo dire che ha davvero un profilo alto e che dunque... Ma non nascondo che mi piacerebbe anche un grande economista, un uomo di grande esperienza. Quello che scarterei sarebbe la solita persona nota. No, non credo di poterle indicare un nome. Dico soltanto che servirebbe una persona di grande equilibrio e distacco e possibilmente poco legata ai partiti». Anche il presidente di Federlegno, Roberto Snaidero, si dichiara impreparato a fornire il nome di uno o più papabili. «Sinceramente - spiega - sto seguendo il dibattito e anche il toto-nomi ma ancora non mi sono fatto un’idea precisa».

Molto diretto, invece, il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti: «Bella domanda - replica sull’opzione del dopo-Napolitano –; mi prende un po’ alla sprovvista anche perché la alte strategie mi sfuggono. Confesso, tuttavia, che a me la Bonino non dispiacerebbe. Spero di non innescare altre polemiche». Ancora più stringata la risposta del presidente degli industriali di Pordenone, Michelangelo Agrusti. «Per esempio - afferma - a me non dispiacerebbe Pierluigi Castagnetti. Questo perché a mio avviso è una persona sufficientemente nuova, affidabile e molto rassicurante. E anche un grande delle istituzioni della Repubblica».

Il presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, ritiene che il candidato alla presidenza potrebbe avere le caratteristiche di Giuliano Amato, ma anche una figura come Pier Carlo Padoan non gli dispiacerebbe, «quest’ultimo avendo un forte collegamento con l’economia essendo stato ai vertici dell’Ocse. Credo si tratti di due figure - sono ancora le parole di Da Pozzo – che potrebbero essere gradite anche alla grande parte dei partiti perché sarebbero utili per rafforzare un ruolo di cambiamento in Europa».

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