“Tourist tax”, monta la protesta

Bibione. Michielli (Federalberghi): «Vanificati tutti i nostri sacrifici e investimenti»

BIBIONE. Tassa di soggiorno: definita dal sindaco Pasqualino Codognotto un'utile opportunità. Balzello dannoso ed inutile invece per Marco Michielli, presidente regionale della Federalberghi. Giudizio negativo espresso anche dai presidenti Vania Prataviera dell'Aba, Sabrina Visentin delle Agenzie Immobiliari e Lello Sartori dell'Assocamping. «Il Comune ha il bilancio in ordine perciò l'intero importo riscosso, verrà reinvestito sul turismo», spiega il sindaco Codognotto, «per rendere il soggiorno degli ospiti più piacevole, promuovendo l'immagine della località balneare, renderla più accogliente con la sistemazione di arredi, iniziative ludiche e sportive, spazi verdi da offrire oltre al mare, sole e sabbia”. Sono certo tempi duri per le finanze comunali sempre più prive di trasferimenti governativi, ma dal presidente Michielli arriva un perentorio: “Giù le mani dal turista, l'unico vero patrimonio che hanno gli operatori, tuona Marco Michielli, è una pura follia questa istituzione della tourist tax perchè mentre gli imprenditori sono costretti a pubblicizzare la località con investimenti non indifferenti, a comprimere i prezzi per essere competitivi sul mercato, la politica si inventa come vanificare questo impegno. E' come invitare a cena un amico e chiedergli poi un contributo prima di farlo entrare in casa”. Bibione può vantare sei milioni di presenze che potrebbero portare nelle casse comunali una somma di tutto rispetto, quasi due milioni di euro versati dai quattro milioni dell'extra alberghiero, (solo per le prime tre notti poi possono rimanere anche un mese), e dai due milioni tra alberghi (un euro a notte) e camping (0,40 sempre ogni notte). In alternativa gli operatori turistici si erano resi disponibili ad investire nella riqualificazione ambientale della zona Est con percorsi ciclo pedonali di collegamento con il Faro, la ristrutturazione dell'edificio, e la sistemazione dell'intera zona della foce del Tagliamento, per un importo di due milioni l'anno per quattro anni. “Una cifra certa, spiegano i presidenti Prataviera, Visentin e Sartoiri, contro l'incertezza di incassare quanto preventivato come già avvenuto negli altri comuni”.

Argomenti:tursimotasse

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia