«Tour dell'alcol a Venezia, il Comune intervenga»

VENEZIA. Tutti con la stessa maglietta colorata. Qualcuno travestito da pulcino e da sposa. Altri addirittura con la bicicletta per i ponti. Non si ferma l'invasione degli «Ombra tour», gruppi organizzati che vengono da fuori a ubriacarsi a Venezia in nome dell'addio al celibato. Fenomeno che certo ha tradizioni in città ma si sta sviluppando e provoca disagi ai residenti, oltre che un'offesa al decoro. Adesso a ribellarsi sono anche gli esercenti più responsabili. Sono già tanti, in Strada Nuova - itinerario tra i più frequentati dai gruppi di ubriachi - che rifiutano di servire da bere a questi gruppi.
«Spesso arrivano già visibilmente alticci», denuncia un titolare di esercizio pubblico, «pretendono da bere. Urlano e spesso fanno allontanare anche gli altri clienti. Noi proviamo ad opporci. Ma la loro risposta è "scriveremo su Trip Advisor il nome e la foto del tuo locale che rifiuta il servizio il cliente".Dunque, la risposta dei singoli non basta più. Come quell'osteria che ha affisso sulla porta un cartello: «Non si dà da bere ai gruppi di Addio al Celibato e Addio al Nubilato». Anche qui minacce e poi la risposta via web.
«Occorre un intervento del Comune», dicono in coro. Un'ordinanza che metta insieme divieti già ben presenti nel Regolamento di Polizia urbana, che però vengono fatti rispettare molto timidamente. Come l'ubriachezza molesta, il disturbo alla quiete pubblico, il divieto di manifestazioni non autorizzate. Perché di vere e proprie manifestazioni si tratta. Decine di persone in «divisa» che sfilano dalla stazione a San Bartolomeo e ritorno percorrendo la Strada Nuova. Slogan e canti, a volte anche qualche zuffa con i passanti esasperati.
Il fenomeno si ripete ormai ogni sabato, da mezzogiorno a sera inoltrata. Finché i turisti dell'alcol non fanno ritorno a casa, in terraferma, e la città torna tranquilla. Non sono tutti gruppi spontanei. Alcuni sono organizzati via web da agenzie «specializzate». È previsto il tour delle osterie. Vino e spritz in ogni tappa, e a sera la situazione degenera. In tanti hanno chiamato i vigili. Il comandante della Polizia municipale Marco Agostini aveva promesso interventi strutturali. Ma non è successo nulla.
«C'è anche il cattivo esempio», protesta una signora esasperata che sta a Cannaregio, «quando vedono che i loro amici lo fanno e non succede niente tornano anche più numerosi».Peggio del turismo mordi e fuggi. Qui si beve soltanto. E l'immagine della città ben presente agli occhi degli ospiti dei vicini alberghi è eloquente.«Venezia invasa dai turisti è diventata anche la città simbolo del degrado», protesta un professore. Non tutti vogliono che il loro nome sia scritto, per paura di ritorsioni.«Noi vogliamo combattere queste forme», continua il gestore del locale pubblico, «perché in fondo ci danneggiano. Cerchiamo di rispettare gli orari e i limiti della civile convivenza. Ma questi gruppi non sono interessati a rispettare le regole. Vengono da fuori e se ne vanno».Agli occhi dell'amministrazione non si tratta forse di una priorità. I pochi vigili urbani in servizio il sabato e la domenica vengono dirottati sulla piazza San Marco e a rincorrere i venditori ambulanti senza licenza. «Ma anche questi gruppi di ubriachi sono un'emergenza per il decoro della città», dicono i cittadini che subiscono i «cortei alcolici». Una deriva che deve essere affrontata presto. Perché ogni settimana, in assenza di controlli, il numero dei partecipanti agli «ombra tour» aumenta.
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