«Torre, risposta sul vincolo entro Natale»
C’erano, tra gli altri, Paola Carron della Carron costruzioni, Pierluigi Franchin, amministratore delegato di Panto, e poi rappresentanti delle società Somec Group e di Nice, entrambe specializzate nella realizzazione di vetrate. Nomi tra i più noti dell’imprenditoria veneta mercoledì sera al Pes.Co per una cena sui invito alla quale ha partecipato una trentina di persone organizzata dalla Round Table con il Club 41. Ospite della serata Rodrigo Basilicati, il nipote di Cardin, che ha presentato ai commensali il progetto del Palais Lumiere. Più che una cena è stata una riunione di affari, che ha permesso agli invitati di stringere rapporti e contatti in vista dell’eventuale via libera al progetto. «Vogliamo avere il via libero entro Natale, così da poter firmare il contratto preliminare per l’acquisto del terreno di proprietà del Comune entro la fine dell’anno, così come il Comune ci ha chiesto» spiega Basilicati «per poi impegnare i primi sei mesi del 2013 a realizzare il piano finanziario dell’ opera». «Il partito del no sembra stia facendo di tutto» si è sfogato Basilicati «per non farci fare l’opera». Dopo aver incassato i pareri favorevoli di Comune, Provincia e Regione, l’ostacolo principale sulla strada della torre Cardin resta l’incognita del vincolo paesaggistico: il terreno sul quale sarà costruito il Palais rientra o no nell’area sottoposto al vincolo ambientale collegato alla Laguna? Se fossi così il progetto dovrebbe essere sottoposto al parere della Soprintendenza. Un rallentamento dell’iter che potrebbe suggerire a Cardin di abbandonare il progetto. «Contiamo sul fatto che una risposta chiara arrivi dal governo entro una settimana al massimo» ha spiegato Basilicati «anche perché in un primo momento era stata la stessa Sovrintendenza a far sapere che l’area in questione non è sottoposta a vincolo ambientale».
Francesco Furlan
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