Torre Cardin, oggi arriva la deroga Enac
Arriva oggi il via libera dell’Enac, ente nazionale di aviazione civile, alla deroga per la torre di Cardin.
Dopo mesi di studi e approfondimenti il rapporto finale è stato completato alla fine di ottobre. Già nei giorni scorsi si era detto che la deroga stava per prendere la via di Venezia. Oggi il via libera viene ufficializzato, fanno sapere dall’Enac - direzione aeroporti, con l’invio del parere ufficiale dell’ente nazionale di aviazione civile a tutti gli enti interessati alla partita miliardaria del Palais Lumière a Marghera: dal Comune di Venezia alla Regione Veneto e ovviamente ai progettisti e alla società che promuove il progetto, la Concept Creativ di Pierre Cardin.
Oggi il parere viene formalizzato e diventa ufficiale quell’assenso che si attendeva da mesi e che non è mai stato, per la verità, scontato, nonostante le rassicuranti dichiarazioni del mondo politico veneziano e veneto, dal sindaco Orsoni al governatore Zaia e pure del ministro dell’Ambiente Clini.
Il progetto del Palais Lumière, dice in sostanza il parere di Enac, è compatibile con il vicino aeroporto di Tessera. L’altezza di 255 metri del Palais Lumière, la cosiddetta Torre Cardin, otterrà così la deroga al vincolo dei 145 metri di altezza previsto in quest'area distante 8 chilometri dall'aeroporto, dalle disposizioni aeroportuali. L’impatto del progetto è stato analizzato a fondo con una complessa valutazione del rischio, spiegano dall’Enac, che ha consentito di verificare la compatibilità della torre con il vicino aeroporto Marco Polo. Quattro mesi di verifiche, analisi, studi e simulazioni che sono andati ad analizzare anche rotte di decolli e atterraggi degli aerei da e per Tessera negli ultimi dieci anni e si sono basati anche su documenti e dati tecnici forniti dall’Enav.
Tra i motivi della deroga, c’è il rischio praticamente nullo di incidente e il fatto che la torre Cardin sarà l’unica nel territorio veneziano a raggiungere quella altezza così rilevante. La presenza della torre, poi, non comporta, in alcun modo, delle modifiche ai protocolli attualmente utilizzati per decolli e atterraggi dei velivoli che operano su Tessera. Insomma, la costruzione della torre non cambierà i percorsi dei voli.
Una buona notizia, decisamente attesa dalla società del celebre stilista novantenne, italofrancese, deciso a portare in porto il progetto da 2 miliardi e mezzo di euro nella prima zona industriale, a fianco di via Fratelli Bandiera. La società, per testimoniare l’assenza di impatto della torre con il vicino aeroporto, anche nella previsione di una pista aggiuntiva, ha predisposto e inviato all’Enac ad agosto una corposa documentazione, grossa come un libro. Lo studio di valutazione del rischio (risk assesment in gergo tecnico) era stato supervisionato dal professor Renato Picardi, ex docente del Politecnico di Milano e che, con la sua società, la Fly Labs, ha coordinato il lavoro di decine di tecnici che sono andati a valutare il rischio in una area estesa ben oltre la torre e il Marco Polo.
Un dossier, aveva detto il nipote di Cardin, Rodrigo Basilicati, da cui emergeva un valore di rischio praticamente nullo: il dato tecnico che aveva citato è di «1,7 per dieci alla meno otto, ovvero 1,7 per cento milioni». Ora il via libera è ufficiale.
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