Torre campanaria sempre più a rischio vertice in prefettura

Portogruaro. Il 10 novembre verranno presentati i risultati della disputa giuridica sulla proprietà tra Comune e Diocesi
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LAVORI SUL CAMPANILE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - LAVORI SUL CAMPANILE
PORTOGRUARO. «Non c’è un rischio imminente», assicura il dirigente area tecnica del Comune, l’architetto Damiano Scapin, «ma è necessario iniziare subito i lavori di consolidamento». Il contenzioso a oltranza sulla proprietà della Torre Campanaria rischia di far perdere del tempo prezioso per intervenire nella messa in sicurezza dell’immobile romanico, risalente al XII-XIII secolo.


Da anni ormai le la mministrazioni tergiversano su questa delicata e allarmante situazione di pericolo. In particolare la giunta Senatore ha messo in discussione la convenzione siglata nel 2011 tra Portogruaro e la parrocchia di S. Andrea Apostolo, nella quale il Comune isi assumeva l’onere dei lavori di consolidamento e restauro del campanile. Nel contempo è stato anche avviato un dialogo con la Diocesi di Pordenone, specie a seguito dell’incontro in Prefettura dell’ottobre/2016, volto a un confronto risolutivo della vicenda. In questo senso il Comune ha fatto pendere in maniera univoca, sulla base della legge n. 222 del 20/05/1985 e di una voltura catastale del 1987, la proprietà della Torre Campanaria verso la Parrocchia, intimandole di intraprendere i rilevamenti sonici e provvedere alla ristrutturazione, trovando di contro solo indisposizione e generando così uno stallo inutile tra le due parti che rischiano di procrastinare e distogliere l’attenzione dal problema più grande: l’aumento annuale del fuori piombo verso nord-est di 2, 42 millimetri, per una pendenza totale di 109 cm circa della cella campanaria.


Questo rende il campanile la terza torre più pendente in Italia; con i suoi 59 metri di altezza e una massa di mille tonnellate, come riferisce l’architetto Scapin, pari cioè a mille Fiat Punto, rischia di cadere a causa del cedimento delle fondazioni e della muratura compressa in maniera atipica.


Infatti ci sono due progetti, rispettivamente da 2.200.000 euro per il rinforzo, già noto dal 2012, e 2.100.000 per il laterizio. Una doppia minaccia, quindi, che seppur monitorata sin dai primi anni duemila e affidata dal 2003 alle analisi semestrali dell’Università di Trento, oltre che all’ingegner Claudio Modena dell’Università di Padova, rimane tale.


A questo proposito sono di tre tipi le indagini in corso: un pendolo per misurare il fuori piombo, una stazione robotizzata e un sistema di fibre ottiche per monitorare il trend di schiacciamento murario, oltre a quello di inclinazione. Se quest’ultimo risulta essere più studiato e desta perciò meno preoccupazioni, dato che mancano quasi due metri per andare fuori asse e diventare irreversibile, l’aumento dello schiacciamento invece rappresenta un problema ancora in fase probatoria (occorre in media un anno per filtrare i dati acquisiti da umidità ecc. e poterli collazionare): anche se già nei lavori di consolidamento del 1962-63, su progetto dell’architetto de Götzen, si era provveduto a iniezioni cementizie, tuttavia dai dati emerge una non conformità della muratura, in cui le malte di allettamento risultano anomale. Si tratta di un muro a sacco largo 120 cm all’interno e formato da mattoni di 25 cm, legati da una malta di calce che fornisce, quindi, una resistenza limitatissima. Dagli studi congiunti dei ricercatori di Trento e dell’ingegner Modena sono due le possibilità di crollo: o si sbriciola il laterizio della Torre Campanaria e si piega su se stessa insaccandosi, come nel caso del campanile di San Marco, o si ribalta a matita verso il Duomo perché cedono le fondamenta. Non c’è un pericolo immediato: le stime vanno da uno a cinque anni.


Tuttavia l’urgenza di un intervento cautelativo suggerisce di trovare al più presto un punto d’incontro sia sul piano strutturale sia su quello legato alla proprietà dell’immobile. E di questo si parlerà il 10 novembre nel vertice in prefettura dove con ogni probabilità verranno presentati i risultati dello studio legale Barel riguardo la disputa sul possesso giuridico della Torre Civica secondo la Parrocchia o del campanile del Duomo secondo il Comune.


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