Torre campanaria pericolante, il piano per metterla in salvo
Portogruaro. Il campanile poggia su vecchi pali di legno sabbia e argilla. La sindaca: «Per ora non ci sono rischi»
DE POLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - SINDACO TERESA SENATORE
PORTOGRUARO. . È stato firmato un accordo nel vertice in prefettura del 10 novembre, per la ripartizione, di cui ancora non si conoscono le percentuali, dei costi già preventivati per la messa in sicurezza della torre campanaria di Portogruaro, a rischio statico per il cedimento delle fondazioni e per la compressione della muratura.
«Prima o poi si dovrà intervenire sulle fondazioni», ha detto l’ingegnere incaricato dal Comune per la parte progettuale, Claudio Modena, «mentre per la muratura, seppur si stia deformando per la progressiva erosione, è ancora presto dato che i rilevamenti in tal senso sono attivi da soli sei mesi». Così in occasione dell’incontro con il prefetto sulla base delle analisi dei ricercatori sono state stabilite le prime linee di un intervento mirato, mediante l’eliminazione della cuspide e l’installazione di travi metalliche per contenere la muratura nelle sue parti più a rischio, salvo estendere il processo all’intero complesso, sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, in caso di riscontro positivo.
«Le palificazioni del campanile erano di legno», ha spiegato la sindaca Maria Teresa Senatore, «questo materiale se resta sempre sott’acqua non dà problemi, ma se l’acqua va e viene si deteriora; è così che molte di queste palificate, tra l’altro non molto profonde, si sono perse, per cui non ci sono o rimangono molto fragili. Oltretutto il terreno è poco adatto a sostenere l’immobile, poiché per uno strato è sabbioso, per l’altro è composto da limo argilloso». Perciò risulta chiaro che a causa dell’inclinazione il laterizio nella parte basale della torre campanaria, lato nordovest, si sta comprimendo. La struttura è formata da una muratura a sacco, due strati di mattoni con in mezzo il vuoto riempito da materiali di riciclo (pietrisco), che rendono critici il suo schiacciamento e la sua resistenza nel tempo.
«Non c’è un pericolo immediato», ha ribadito, inoltre, la sindaca, «sicuramente il campanile resta su altri 50 anni, ma nonostante questo il Comune ha preparato in collaborazione con i vigili del fuoco di Venezia un piano d’emergenza nel caso venisse segnalato un pericolo». Un’eventualità di cui è stata fatta la prima prova il 7 ottobre scorso in relazione a un’ipotetica scossa di terremoto in Friuli, ancorché Portogruaro sia in una zona sismica di livello 4 e quindi non esposta ad alti problemi. Nel vertice si è rafforzato il clima collaborativo da parte di tutti, in particolare dai due enti principali, il Comune e la Parrocchia, cui seppur arenati sul discorso legale riguardo la proprietà del campanile si sono resi disponibili a siglare questo importante accordo per la tutela del bene architettonico e la salvaguardia dell’incolumità pubblica.
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