Torre Aquileia a Jesolo invenduta: ora si cedono le singole case

Dopo quattro bandi andati deserti lo studio Crisanti procederà “a offerta” Restano ancora 43 appartamenti, 6 negozi e i garages. Ma i prezzo non calano
in foto la torre Aquileia svetta in piazza Mazzini , 23 piani per 90 metri d'altezza
in foto la torre Aquileia svetta in piazza Mazzini , 23 piani per 90 metri d'altezza

JESOLO: Torre Aquileia, vendite sempre a rilento. Dopo quattro aste andate deserte, il liquidatore giudiziale, il noto commercialista Marco Crisanti di Treviso, procede ora con la vendita su offerta. Una procedura molto più agile e veloce che sostanzialmente consente di vendere singolarmente le varie unità dopo il concordato preventivo e sulla base di accordi con i compratori. Ma i prezzi per ora non calano.

I potenziali compratori al momento non compiono il passo decisivo proprio in attesa che i prezzi scendano. Ma ciò non accadrà, almeno nel breve periodo, perché non si tratta di un vero e proprio fallimento. In vendita ci sono ancora 43 appartamenti: ne sono stati venduti solo 5, poi ci sono 6 negozi e i garage.

I prezzi oscillano dai 50 mila ai 450 mila euro in questo concordato che ha interessato la Csi (Compagnia Sviluppo Immobiliare) del gruppo Boldrin, storica costruttrice di questa torre avveniristica che giganteggia su piazza Mazzini, opera dell’architetto spagnolo Carlos Ferrater che mise il suo sigillo anche sulla riqualificazione di piazza Mazzini.

Fino a che la società costruttrice non farà istanza di fallimento, questa è la situazione ancora ingessata per il grattacielo di 21 piani che doveva rappresentare il futuro urbanistico di Jesolo. I lavori sono terminati nel maggio 2008, ma la crisi finanziaria ha dato il colpo di grazia.

E le “torri” a Jesolo, non solo la Aquileia, hanno subito una pesante battuta d’arresto nelle vendite, manifestando così tutta la debolezza di questa tipologia di costruzione. Belle da vedere, da ritrarre nei libri di architettura. Ma difficili da vendere, salvo gli attici e qualche appartamento acquistato da milionari del posto o imprenditori stranieri di larghe vedute.

Anche il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, aveva evidenziato come le costruzioni in altezza abbiano incontrato grandi difficoltà nella vendita, prediligendo il mercato costruzioni più basse, con giardini e piscine, non necessariamente vicine al mare.

Ville e villette piuttosto che i grattacieli di una Miami dell’Adriatico non ancora del tutto sbocciata come nelle previsioni del piano regolatore, frutto del master plan di Kenzo Tange. Allora è iniziato il dibattito sulla necessità di riconvertire le vendite dei grattacieli, magari facendoli diventare residence che affittano gli appartamenti a una clientela selezionata soprattutto straniera che ama trascorrere la vacanza jesolana, vivendola dall’alto. —


 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia