Torneo di calcio annullato a Dubai bidonato un ristoratore di Caorle
CAORLE. Tra gli oltre 100 mila euro in caparre scomparsi dietro iniziative sportive anunciate e non realizzate, ci sono anche fatture insolute ai danni di ristoratori locali con il noto ristorante Divina Costiera di Caorle: chi, nel 2014, ospitò gli atleti del Venezia Futsal Cap, attende ancora di vedersi saldare il conto.
La vicenda ruota attorno ad un torneo di calcio “fantasma” che si sarebbe dovuto tenere a Dubai tra la fine del 2015 e gli inizi del 2016. A parteciparvi sarebbero state tutte quelle giovani promesse del calcio che, per alcuni anni durante la stagione estiva, hanno avuto l’occasione di giocare al torneo internazionale giovanile di calcio a cinque con squadre provenienti da tutta Italia e dall’estero, tenutosi a Caorle per due edizioni: il Venice Futsal Cup.
Ed è proprio nella località balneare che la truffa ebbe inizio quando nel 2015, durante la seconda edizione del torneo, Sandro B. 56enne di Castelfranco organizzatore dell’evento, lanciò la proposta di indire il torneo nella città araba dando a tutti i presenti la possibilità di parteciparvi previo versamento di una caparra di 200 euro ad atleta e circa 1.100 euro per ogni accompagnatore a carico della società sportiva di appartenenza. Dopo aver raccolto le adesioni e quindi il denaro attraverso bonifico su conto corrente, il torneo è stato continuamente posticipato per dichiarati «problemi organizzativi imputabili a Dubai».
Alcune società, soprattutto quelle italiane, riescono a farsi restituire la caparra dopo varie minacce di denunce, ma le somme più grosse spariscono con gli organizzatori. Appresa la notizia della truffa, anche da Caorle sono giunte alcune reazioni che, forse, avrebbero potuto destare il sospetto della poca onestà di chi gestiva l’evento sin dalla prima edizione del Torneo Venice Futsal Cap tenutasi nell’estate del 2014.
In quell’anno, infatti, l’accordo per ospitare gli atleti durante l’ora del pasto, fu stretto con il noto ristorante Divina Costiera della famiglia Moretto, sito a pochi passi dal centro storico di Caorle.
«Ad oggi attendiamo ancora il saldo di una fattura pari a 1.245 euro» spiegano i titolari. «Abbiamo mandato alcuni solleciti in questi anni ma alla fine, non ottenendo alcuna risposta, abbiamo deciso di lasciar perdere. Se non fosse per il fatto che le persone che in quei giorni hanno cenato da noi non erano giovani atleti ma organizzatori e familiari, avremmo potuto farcene una ragione imputabile ad una forma di beneficenza. Inoltre». continuano i titolari del locale, «ci siamo molto stupiti nel vedere il Comune di Caorle, l’anno seguente, garantire il patrocinio ad un’iniziativa organizzata da persone così poco corrette e, a onor del vero, solamente grazie ad un sollecito da parte dell’ufficio sport, ci è pervenuto un piccolo bonifico pari a circa un quarto dell’importo dovuto».
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