Tornano le "bionde", sequestrate a Dolo sei tonnellate di sigarette
DOLO. Seimila chilogrammi di sigarette trasportate clandestinamente, praticamente un Tir di tabacco di contrabbando che la Guardia di finanza ha bloccato in autostrada all’altezza del casello di Dolo. Sono finiti in manette due cittadini ucraini per i quali il pubblico ministero di Venezia Fabrizio Celenza ha chiesto la convalida dell’arresto per contrabbando e oggi saranno interrogati dal giudice, che chiederà loro soprattutto a chi era diretto quel carico.
I due autisti hanno attraversato mezza Europa e, stando agli investigatori, dovevano raggiungere Napoli: era nel capoluogo partenopeo, infatti, che le sigarette dovevano arrivare.
Per oltre un decennio il contrabbando di sigarette era praticamente scomparso: da qualche anno, l’aumento della tassazione, non solo in Italia, l'ha reso nuovamente «competitivo». Non è escluso, visto che il carico bloccato dalle «fiamme gialle» di Trieste doveva arrivare a Napoli, che come un tempo sia la camorra a gestire il traffico, ad occuparsi della produzione e del trasporto delle sigarette clandestine da vendere poi sulle strade non solo della Campania, ma anche di altre città del Sud.
Adesso ci riprovano con i Tir: nei paesi dell’Est dell’Europa, come ad esempio la Lituania da dove arrivava il camion bloccato a Dolo, esistono fabbriche clandestine di sigarette o comunque fabbriche che smerciano una parte di ciò che producono grazie ai contrabbandieri.
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