«Tornado, trovate piani da finanziare»

L’assessore regionale Bottacin a Mira, Dolo e Pianiga: 211.000 euro, avete 10 giorni per presentare un progetto serio
Di Alessandro Abbadir

MIRA. La Regione lancia l’ultimatum ai Comuni di Pianiga, Dolo e Mira sulla destinazione dei fondi raccolti grazie agli sms solidali per il tornado che nel luglio 2015 ha colpito la Riviera del Brenta. Se entro dieci giorni non dovessero arrivare i progetti da parte degli enti locali, con le caratteristiche di opera pubblica a grande valenza sociale, sarà la Regione, a formalizzare al Dipartimento nazionale della Protezione civile, il finanziamento di un progetto con le caratteristiche previste. Altrimenti ci sarà la conferma della ricostruzione dello stadio a Cazzago di Pianiga. A spiegarlo è l’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin che ricostruisce per filo e per segno l’iter dei soldi raccolti «La Regione si trova a dover procedere in questo modo», sottolinea Bottacin, «in quanto i tre Comuni e il comitato dei garanti non sono stati in grado di trovare un accordo per un progetto condiviso su cui far convergere i 211 mila euro raccolti grazie alla generosità di tanti cittadini».

Ma ecco secondo come sono andate le cose dalla ricostruzione che ne fa la Regione. «A seguito della tromba d’aria, il presidente della Regione Zaia», spiega Bottacin, «ha richiesto lo stato di emergenza, dichiarato con delibera del Consiglio dei Ministri il 17 luglio 2015. Il 24 luglio, poi, Zaia ha chiesto l’attivazione del numero solidale per l’invio di sms. Il 24 agosto il responsabile della protezione civile nazionale, l’ingegner Curcio, ha scritto alla Regione, che era possibile procedere all’attivazione del numero solidale a condizione che fossero individuati interventi di ricostruzione di grande valenza sociale. Il 27 agosto, ricorda la Regione, il presidente Zaia ha risposto a Curcio spiegando che per individuare l’intervento «la soluzione più adatta era quella di definire con i sindaci di Dolo, Mira e Pianiga, la lista degli interventi specifici a valenza sociale e comunicarla al comitato dei garanti».

Per la gestione delle risorse raccolte con sms, il protocollo d’intesa stipulato tra i gestori e il Dipartimento nazionale Protezione civile, prevedeva che fosse istituito un comitato di garanti. Ma i passaggi non sono finiti qui. Il 4 novembre 2015 la Regione comunicò quattro nomi del comitato dei garanti, uno indicato dalla Regione (il professor Petrillo) e gli altri indicati dai tre Comuni interessati cioè Dolo, Mira e Pianiga. Il 16 novembre il dipartimento nazionale ha indicato il suo rappresentante, il professor Germani, e il 15 dicembre 2015 il capo dipartimento con proprio decreto ha istituito il comitato dei garanti con il compito, di approvare i progetti presentati. Gli interventi finanziabili, devono essere opere pubbliche di grande valenza sociale, collegate alla ricostruzione post evento calamitoso. Da quel momento, l’unico progetto pervenuto è quello presentato dal Comune di Pianiga di ricostruzione dello stadio della frazione di Cazzago colpito dal tornado dell’8 luglio 2015.

Poi le critiche dell’assessore Bottacin su progetti alternativi presentati dal garanti dei Comuni. «Nel corso delle riunioni dei garanti», fa rilevare l’assessore, «è emersa la proposta di finanziare interventi sui navigli. Questo però non è finanziabile». Precise le conclusioni. «Allo stato attuale quindi», spiega l’assessore regionale, «l’unica opera pubblica con le caratteristiche necessarie per essere finanziata resta lo stadio di Cazzago o un suo stralcio funzionale».

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