Tornado, sì alla proroga dello stato d’emergenza

DOLO. La commissione parlamentare Affari costituzionali ha approvato una mozione che chiede la proroga dello stato di emergenza per i territori della Riviera danneggiati dal tornado. La proposta è stata fatta dal senatore Giovanni Endrizzi (Movimento 5 Stelle), dopo un lavoro con i consiglieri regionali veneti “grillini”, che ha chiesto che lo stato di emergenza sia allungato rispetto ai tempi previsti fino addirittura al 2018.

Lo stato di emergenza era stato concesso pochi giorni dopo il tornado che l’8 luglio aveva colpito la Riviera e prorogato per sei mesi a gennaio. «Analogamente a quello disposto dal Governo per altre zone colpite da calamità naturali», dice Endrizzi, «abbiamo chiesto di tenerne conto allo stesso modo anche per i territori della Riviera danneggiati dal tornado. È una misura che è ancora poco rispetto a quello che noi chiediamo al Governo. Serve ben altro per esempio prevedere sgravi fiscali per le aziende che risanano i capannoni e investito in macchinari, oltre a sostenere le famiglie dato che ci sono ancora persone che vivono in condizioni di difficoltà. Questo è un impegno che chiediamo al Governo, vediamo se arriverà un atto formale». Anche l’assessore Matteo Bellomo di Dolo sostiene la necessità di un aiuto, ma non trova opportuna la proroga dello stato di emergenza.

«Tutto quello che si può fare per contribuire a risolvere la situazione è il benvenuto», commenta, «c’è un fondo di finanziaria di oltre un miliardo fermo perché mancano i decreti attuativi, quindi non sappiamo se quei soldi in quali forme saranno destinati. Continuiamo a sostenere che al di là degli sgravi fiscali, servano anche aiuti diretti. Ci auguriamo che non ci sia bisogno di una ulteriore proroga perché questo potrebbe voler dire che la destinazione di quelle risorse si farà ancora attendere».

Proprio questa mattina arriveranno a Dolo, il viceministro Enrico Zanetti e il sottosegretario Pier Paolo Baretta che incontreranno gli artigiani dell’associazione della Riviera e i sindaci.

Giacomo Piran