Tornado, a Dolo il recupero più difficile

Ville e case distrutte e molte zone ancora da bonificare dall’eternit. Ricostruzione a buon punto a Mira e Pianiga

DOLO. «Speriamo di concludere i lavori di risistemazione nell’area colpita dal tornado entro il prossimo 8 luglio. Già ora la maggior parte degli interventi è stata conclusa. Procederemo spediti grazie ai contributi regionali e statali finora messi a disposizione, anche se gli appalti pubblici e le conseguenti tempistiche da quest’anno per legge, dipendono dalla Città Metropolitana».

È il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara a fare il punto della situazione. «Complessivamente», spiega Calzavara, «dopo un avvio complicato sono già a disposizione 4,5 milioni di euro di fondi regionali sui 6 stanziati per Dolo, Mira e Pianiga. Un altro milione e 400 mila è stato messo a disposizione dallo Stato per la ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate».

Per i tre comuni è stato poi raccolti un milione e 200 mila in solidarietà che gli enti locali hanno provveduto a distribuire con un apposito bando. Anche a Mira la situazione sta migliorando. «Abbiamo superato in termini di ricostruzione abbondantemente il 50 % del lavoro da svolgere», spiega il consigliere delegato al territorio Michele Pieran, «si stanno ricostruendo anche le attività produttive, le case e i negozi più danneggiati. Speriamo per luglio di vedere tornare la situazione a come era prima».

A Dolo il paese più colpito, in alcuni casi però per riportare la situazione alla normalità ci vorranno anni. È il caso della ricostruzione di Villa Fini completamente distrutta dal passaggio del tornado o di alcune case via Ettore Tito. A Dolo e Mira resta poi il problema dell’amianto ancora sparso a tonnellate sul terreno. Il passaggio del tornado in Riviera, secondo i calcoli dallo Spsal dell’Asl 13, ha provocato lo spargimento 160 tonnellate di eternit, su una zona di una ventina di chilometri quadrati fra strade aree private e campi. Per bonificare l’area, ci vorranno anni. Si stima da parte di Veritas che la quantità dispersa in aree agricole e aree private sia 4 volte tanto quella raccolta nelle aree pubbliche.

Una situazione pericolosa anche a Ca’ Tron proprio dietro gli istituti scolastici, il professionale Musatti, il tecnico commerciale Lazzari e il liceo scientifico Galileo Galilei. Un’area frequentata ogni giorno da centinaia di ragazzi. L’eternit che si è staccato dai tetti, si è sbriciolato per il passaggio delle arature.

Alessandro Abbadir

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