Torna l’emergenza casa Sono quasi 500 gli sfratti

Fabio Livieri: in cinque anni il numero delle famiglie in difficoltà è triplicato Chi perde il lavoro non paga più l’affitto o il mutuo e i Comuni non hanno fondi
MORSEGO DOLO: I NUOVI PARCHEGGI A PAGAMENTO IN CENTRO A DOLO 09/05/2008 © LIGHTIMAGE
MORSEGO DOLO: I NUOVI PARCHEGGI A PAGAMENTO IN CENTRO A DOLO 09/05/2008 © LIGHTIMAGE

DOLO. Quasi 500 sfratti da risolvere con 250 casi nuovi ogni anno. Sono queste le cifre preoccupanti della crisi che morde le famiglie nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese. A parlarne denunciando la situazione è il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl 13. «Il dramma degli sfratti», spiega Livieri, «è originato negli ultimi 12 mesi soprattutto da gente che perdendo il posto di lavoro non riesce più a pagare il mutuo e le banche fanno partire le procedure di pignoramento del bene. I nuovi casi di sfatto sono una ventina al mese, di questi 15 circa arrivano da mutui non pagati, gli altri da morosità nel pagamento dell’affitto. Nel primo caso i protagonisti sono soprattutto giovani coppie italiane e famiglie monoreddito o operaie, nel secondo stranieri che non ce la fanno più a mantenere i propri cari nel nostro paese e che per prima cosa fra il non fornire il cibo e pagare l’affitto preferiscono rinunciare a saldare la seconda incombenza. Ai 250 nuovi sfratti annui se ne aggiungono altrettanti giacenti con le proroghe dagli anni precedenti». Da quando è partita la crisi, nel 2008, a restare senza casa sono state oltre un migliaio di famiglie e il trend va sempre più aumentando. I paesi più in sofferenza nel comprensorio sono Mira, Dolo, Stra, Mirano, Scorzè, Spinea e Martellago. A Mira casi di sfratto esecutivo sono pronti a scoppiare a decine nel giro dei prossimi mesi se la situazione economica non migliorerà. Gli ultimi dati indicano che quasi il 30 % dei giovani disoccupati fra i 18 e i 30 anni, in Riviera e Miranese da più di un anno, non cercano nemmeno più lavoro. E questa è una tendenza che sta proseguendo da circa cinque anni. «L’emergenza casa», spiega il presidente della Conferenza dei sindaci, «non è di facile soluzione. I Comuni di fatto a chi non ha più un lavoro deve pagare per tre quarti l’affitto, visto che case popolari nuove e in costruzione non ce ne sono. Ma i bilanci degli enti locali sono già colpiti dai tagli ai trasferimenti». Ci sono poi stime impressionanti. La popolazione della Riviera del Brenta e del Miranese in situazione di difficoltà è triplicata. In cinque anni si è passati dal 5% al 15 % di cittadini che bussano alle porte dei Comuni. Su circa 250 mila abitanti nei 17 Comuni, oltre 35 mila chiedono aiuto o saranno nelle condizioni di dover chiedere aiuto alle strutture di assistenza nei prossimi mesi. Di questi quasi settemila sono stranieri. «Tantissimi», conclude Livieri, «stanno decidendo di lasciare il nostro paese per tornare a quello di origine, ma più spesso se ne vanno verso paesi europei in cui la crisi non si è mai fatta sentire come in Italia».

Alessandro Abbadir

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