Torna la passione per i trenini elettrici

MARGHERA
In un’epoca dove a farla da padrone tra i più giovani (e non solo) sono computer e cellulari, resiste e, anzi, ha sempre più sviluppo l’antico amore di ragazzi e adulti per il modellismo, specialmente quello ferroviario. Sarà la passione mai scomparsa per il treno in movimento, sarà la voglia di tornare a “giocare assieme” di genitori e figli, ma negli ultimi anni il modellismo ferroviario ha avuto un fortissimo ritorno di immagine, con fiere sempre più frequentate e negozi specializzati in tutta Italia. Dal 2009, il punto di riferimento per gli appassionati di tutto il Triveneto è un piccolo negozio in via della Sortita a Marghera che in soli tre anni ha creato attorno a sé un nucleo di fedelissimi che vengono anche da fuori provincia per trovare i pezzi più rari o le locomotive più moderne e dato origine anche al Club Fermodellistico Veneziano che conta su una trentina di soci. Il negozio si chiama «La Littorina» e il proprietario, Massimo Fruccio, tecnico Enel e appassionato collezionista da sempre, lo ha aperto «per pura passione, sapendo benissimo che il profitto, anche se ovviamente presente, non sarebbe stato tale da consentire di vivere solo delle entrate del negozio. Però nel Veneziano un posto come il mio mancava, e con gli appassionati in aumento dopo il calo degli anni ’90 era venuto il giusto momento». Il modellismo ferroviario è infatti una passione che attraversa le generazioni. Con un occhio sempre attento alle tecnologie moderne, dato che nel retrobottega della Littorina, assieme a pezzi da assemblare di stazioni, plastici e vetture antiche e moderne, si trova anche una locomotiva su binario interamente guidata da sistemi digitali, con movimento, rumori e anche uscita del fumo pilotati da un piccolo computer. «La nostra clientela – dice Massimo Fruccio – è per la maggior parte composta da gente di media-alta cultura, che arriva quasi sempre sapendo già alla perfezione cosa vuole e come deve comportarsi per assemblare la componentistica. E non è nemmeno vero del tutto che sia un hobby riservato ai più ricchi, perché se è vero che per le marche più conosciute e i pezzi più pregiati si superano i 400 euro per il singolo componente, un bambino può tranquillamente dare il via alla sua passione con un trenino al massimo da 100 euro».
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