Torna il tabarro di Nazario Sauro

Il nipote dell’eroe irredentista, Romano, trova il modello da Zara

MIRANO. Visita a sorpresa del contrammiraglio Romano Sauro, nipote di Nazario, al Tabarrificio Veneto di Sandro Zara.

Il nipote dell’eroe dell’irredentismo italiano a Capodistria, giustiziato nel 1916 per alto tradimento dagli austroungarici, ha da poco donato al Museo del Risorgimento di Roma gli oggetti appartenuti al nonno. Alcuni sono ora esposti, secondo le indicazioni espresse dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una bacheca al Vittoriale.

Manca però il tabarro di Nazario Sauro, quello con cui è raffigurato nel celebre monumento a Trieste.

Nel corso delle sue ricerche, Romano Sauro si è imbattuto nel Tabarrificio Miranese di Zara e questo perché l’azienda artigiana, ormai nota in tutto il mondo per aver recuperato da un rigattiere il tabarro usato dai soldati durante la prima guerra mondiale, lo aveva riprodotto in un modello denominato appunto “15-18”.

Romano Sauro voleva conoscere la storia di quel tabarro, identico a quello utilizzato dal nonno, e per farlo ha pensato di passare qualche ora a Mirano. Sandro Zara ha voluto rendere omaggio al contrammiraglio donandogli una copia fedele del tabarro usato dal suo eroico nonno.

Sandro Zara e il suo Tabarrificio Veneto hanno recuperato il tabarro, simbolo di un’antica tradizione, rilanciandone il fascino in tutto il mondo.(f.d.g.)

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