Torna il Festival della politica anteprima sul futuro di Marghera
Mercoledì 6 settembre la serata della Fondazione Pellicani dedicata alle anticipazioni sul centenario Poi quattro giorni di dibattiti e confronti sul disordine globale e l’attualità. Attese 30 mila persone

Sta per tornare il Festival della politica della Fondazione Pellicani a riempire il centro di Mestre di dibattiti, incontri e occasioni per vivere la città. E la tradizionale anteprima del 6 settembre quest’anno diventa una anticipazione dei temi del centenario di Porto Marghera, le cui celebrazioni ufficiali prenderanno il via tra circa un mese con la grande mostra che porterà le fabbriche di Marghera dentro a palazzo Ducale, in piazza San Marco.
Il 6 settembre infatti alle 17 si susseguono tre appuntamenti. Alle 17 in Piazzetta Pellicani, “Ripartiamo dal lavoro”. Un dialogo con i rappresentanti dei sindacati (Paolo Bizzotto per la Cisl, Gerardo Colamarco per la Uil ed Enrico Piron per la Cgil). Alle 19, sempre all’ombra della torre, “Un futuro ancora da scrivere”, dialogo presieduto da Cesare De Michelis tra il sindaco Luigi Brugnaro, il presidente del Porto Pino Musolino e Giuseppe Ricci di Eni. Alle 18, la presentazione del libro collettivo “Porto Marghera. Cento anni di storie” con gli scrittori che, tra gli altri, vi hanno partecipato: Nicoletta Benatelli, Gianfranco Bettin, Maurizio Dianese, Gianluca Prestigiacomo. «è uan bella anteprima quest’anno. Specialmente il confronto tra Comune, Eni e Porto diventa un momento che al di là della celebrazione del centenario, permette di guardare al futuro. Capiremo a che punto è la questione delle grandi navi», ci spiega Nicola Pellicani che è l’anima e la macchina del Festival della fondazione intitolata al padre. «E sapremo da Eni che futuro ha il progetto della chimica verde. Parleremo più che del passato dello sviluppo futuro. Una anteprima che la nostra fondazione sempre attenta al territorio, alla rigenerazione e allo sviluppo è lieta di ospitare». Lunedì verrà ufficializzato il programma di un festival che si è consolidato oramai con 30 mila presenze l’anno e si prepara alla settima edizione con la massima collaborazione dell’amministrazione comunale. Vedremo dal 70 al 10 settembre, dopo l’anteprima, come Mestre vivrà un festival che è una delle rare occasioni di ospitare eventi per più giorni in centro, dedicati quest’anno a temi di strettissima attualità: dalla Brexit alla questione migranti, dal disordine globale all’allarme terrorismo, al mondo che si interroga sulle scelte del presidente Usa, Donald Trump.
Un cartellone di tutto rispetto a cui, si spera, corrisponda una disponibilità degli esercenti a tenere aperti i loro locali per mostrare la faccia accogliente di Mestre, che si riempie ora anche di turisti con i grandi alberghi. Con il Festival Show, pochi giorni fa, la risposta è stata fiacca. «Vivere la città, contribuire a farla conoscere e apprezzare è un chiaro esempio di rigenerazione e di aiuto a vivere gli spazi in sicurezza», ricorda Pellicani, che sta lavorando anche al regolamento dei beni comuni che sarà presentato a fine mese.
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